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Due mesi di interdizione dalla professione per il notaio Alessandro Pongelli

La misura cautelare è scattata in questi giorni su richiesta del procuratore capo, Calogero Ferrotti

ORVIETO - Due mesi di interdizione dalla professione per il notaio Alessandro Pongelli. La misura cautelare per il notaio arrestato lo scorso 10 ottobre per peculato aggravato e continuato e rimesso in libertà dal tribunale del Riesame i primi di novembre, è scattata in questi giorni su richiesta del procuratore capo, Calogero Ferrotti. 

Proseguono intanto le indagini della procura al fine di verificare eventuali altri coinvolgimenti nella vicenda, soprattutto in vista del fatto che il notaio orvietano, tra ritardati e mancati pagamenti, non era in regola con l'ufficio delle Entrate da un paio di anni. Intanto il notaio che dalla revoca dei domiciliari ha preferito strasene per un po' lontano dalla Rupe, ha provveduto a chiudere ogni pendenza con lo Stato. Pagando oltre ai 375mila euro di imposte relativi agli atti sottoposti ad indagine anche quelli che doveva all'Erario per gli atti successivi al mese di settembre, atti che non erano finiti sotto la lente delle fiamme gialle orvietane.

L'indagine era scattata a luglio scorso sulla scorta di una segnalazione giunta proprio dal consiglio notarile di Terni cui è seguita una raffica di verifiche portate avanti dalla guarda di finanza di Orvieto in stretta collaborazione con l'attuale direttore dell'Agenzia delle Entrate. Dalle verifiche emerse ben presto che nel periodo che va dal 2 gennaio 2004 al 4 settembre 2006 il notaio non aveva versato all'Erario o lo aveva fatto tardivamente 900mila euro di imposte di registro o ipotecarie relative ad un centinaio di atti.

Pubblicato il: 02/12/2006

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