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Pirovano interpreta Fo e conquista il Mancinelli


Il pubblico, attento, è entrato nei meccanismi del grammelot con pazienza e stupore progressivi

E' andata bene la due giorni dedicata a Dario Fo con un Mario Pirovano in forma smagliante, che assomiglia anche fisicamente al Premio Nobel per la letteratura, vinto dall'artista lombardo nel 1997. Al Teatro Mancinelli Johan Padan a la Descoverta de le Americhe ha stupito un pubblico attento, che è entrato nei meccanismi del grammelot, una lingua che fonde dialetti antichi padani al linguaggio moderno, con pazienza e stupore progressivi. Il crescendo fabulatorio innescato da Fo viene reso da Pirovano con meticolosa precisione, "questo tipo di spettacolo ha bisogno di grande ritmo, faccio due docce a replica perché è faticoso fisicamente, devo fare attenzione altrimenti rischio di rovinare la voce se il sudore mi si gela addosso" dice l'attore nei camerini, alla fine di Johan Padan. Visibilmente soddisfatto per il calore con cui il pubblico lo ha accolto, Pirovano ha anche annunciato pubblicamente di essere stato scritturato da TeMa Produzioni, per una collaborazione che andrà avanti nel tempo. Il testo di Fo, a tratti spumeggiante, a momenti poetico, con sfumature dissacranti che aleggiano senza inutili sottolineature, rende giustizia a una pletora di uomini di bassa forza che hanno popolato gli oceani, spesso costretti ad imbarcarsi per le manie di grandezza di potenti sanguinari e antisociali.

Mario Pirovano, alla fine, ha ringraziato caldamente il pubblico e lo staff del Teatro Mancinelli, che lavora quotidianamente con professionalità.

Non è da escludere che la prossima fatica dell'entertainer possa essere una ripresa di Lu Santo Jullare Francesco, sempre di Dario Fo, monologo sulla vita di San Francesco d'Assisi.  

Pubblicato il: 28/11/2006

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