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Mocio-RPO. Oggi faccia a faccia sulla Piave

Dimissioni annunciate dal Consiglio di amministrazione e pronte ad essere rassegnate a giorni con la convocazione dell'assemblea dei soci. Il sindaco potrebbe avere in tasca la soluzione del fondo regionale in cui far confluire gli immobili della ex caserma. AN minaccia di scendere il piazza. Per il consigliere regionale De Sio (AN) Orvieto è in una condizione di "decadenza e marginalizzazione"

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Mocio - Rpo, è atteso in giornata il faccia a faccia sulla Piave. Un faccia a faccia a cose quasi fatte: con le dimissioni annunciate dal consiglio di amministrazione, pronte ad essere rassegnate a giorni con la convocazione dell'assemblea dei soci, e col sindaco che potrebbe avere in tasca la soluzione del fondo regionale in cui far confluire gli immobili della ex caserma.

 

Una soluzione questa che fa storcere il naso a molti con la maggioranza decisamente poco disposta a pronunciarsi e l'indignazione della minoranza. Se Fi, infatti, minaccia lo sciopero fiscale, An chiama a raccolta tutte le migliori energie per dichiararsi pronta ad alzare le barricate.

 

 "Se l'ipotesi si dovesse realizzare sarà battaglia - annunciano il circolo di An, il gruppo consiliare di An al Comune di Orvieto ed Azione giovani - sia chiaro che la battaglia non si limiterà ai comunicati, alle conferenze stampa, alle mozioni o alle interrogazioni ma ci vedrà scendere in piazza in ogni modo e con ogni mezzo. Gli orvietani hanno subito troppo, questa volta non chineremo la testa".

 

La situazione, inoltre, è definita paradigmatica della "spirale di decadenza e di marginalizzazione alla quale Orvieto è stata condannata da una sinistra miope nelle strategie, vecchia nei metodi ed autolesionista nei rapporti interni" dal consigliere regionale di An, Alfredo De Sio. 

 

"In pochi anni - vuol ricordare De Sio - siamo passati dai grandi progetti della Spa alla dimensione familistica di una Srl. Il milione di euro destinato a cambiare il volto della città è servito solo a garantire lauti gettoni al cda, a promuovere consulenze , assunzioni ed infine a pagare l'Ici al Comune. Tutto questo naturalmente è avvenuto senza che in questi anni sia stata partorita uno straccio di idea in grado di valorizzare il patrimonio della ex caserma. Oggi - riprende il consigliere di An - assistiamo nel silenzio assordante del sindaco e della sua maggioranza, alle inevitabili dimissioni  dei consiglieri di amministrazione secondo l'antico adagio del meglio tardi che mai, esempio purtroppo non seguito da  molti altri che, nelle loro vesti di politici ed amministratori, sarebbe stato  opportuno facessero altrettanto".

 

"Quantomeno  bizzarra" è, infine, per il consigliere regionale, l'ipotesi di far confluire la Piave nel fondo immobiliare regionale "come a dire - sostiene De Sio - che, verificata l'incapacità delle istituzioni locali, ci penseranno altrove a decidere cosa fare ad Orvieto. Come autocritica non fa una piega - rincara -  ma come proposta va rispedita al mittente per quanto ci riguarda e crediamo per quanto riguardi i cittadini di Orvieto. Se dopo la vicenda del Csco - conclude il consigliere - qualcuno pensa di continuare a svendere altre fette di sovranità,  troverà An contraria ad ogni percorso che veda decisioni, che riguardano il patrimonio di tutti gli orvietani, dirottate altrove e soprattutto a favorire l'ennesimo carrozzone che tutto può, meno che essere portato ad esempio di efficienza e progettualità".

 

Pubblicato il: 23/11/2006

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