Lettera di dimissioni del CDA

RISORSE PER ORVIETO Srl

Sede in Via Roma, 3 - 05018 Orvieto (TR)

  Al Sindaco di Orvieto, Socio unico di RPO
 p. c.      Ai membri della Giunta Municipale
         "        Al Presidente del Consiglio Comunale
   Via Garibaldi, 1
   05018   ORVIETO

Caro Sindaco,

Le abbiamo inviato lo scorso 16 settembre una lettera con la quale Le chiedevamo di fornire al CdA le necessarie linee di indirizzo e gli incarichi conseguenti alle decisioni del CC di luglio 2006, per poter operare finalmente secondo le finalità istitutive della Società, dopo che eravamo stati tenuti fermi forzatamente dal socio unico per ben quindici mesi.
Non avendo avuto alcuna risposta, Le abbiamo inviato una seconda lettera lo scorso 6 novembre, dandoLe altri dieci giorni di tempo per adempiere a quello che peraltro riteniamo il socio unico avrebbe dovuto sentire da tempo come suo obbligo e non come adempimento su nostra richiesta, soprattutto dopo la trasformazione della Società da Spa a Srl.
Anche questi ultimi dieci giorni sono passati senza alcun segno di risposta, ciò che ci induce a ritenere che il socio unico non intenda dare corso agli atti del CC sopra richiamati.
Siamo giunti pertanto alla determinazione di dover rassegnare le nostre dimissioni dai rispettivi incarichi nel CdA di RPO, cosa che faremo tempestivamente e formalmente secondo le procedure di legge.
Siamo riconoscenti nei confronti di tutti coloro che ci hanno dato fiducia in questi tre anni molto difficili e di tutti coloro che hanno fornito la loro sincera e disinteressata collaborazione perché la Società potesse svolgere seriamente il suo ruolo. Siamo riconoscenti in particolare nei confronti del Collegio Sindacale, i cui membri hanno seguito le attività del CdA con assoluta attenzione e indiscutibile competenza.
Non abbiamo potuto lavorare come avremmo desiderato e potuto, e come peraltro il socio unico si era impegnato a permetterci di fare. In ogni caso abbiamo agito sempre con correttezza, trasparenza e rispetto dei ruoli di ognuno. In sostanza crediamo di aver fatto con coscienza ciò di cui eravamo stati incaricati, naturalmente finché e nella misura in cui ci è stato consentito.

Orvieto, 20 novembre 2006