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Altra città. L'aria politica è pesante ed in profonda involuzione

di Altra città 

Il dibattito consiliare sulla GDO dell'Amerina (Grande Distribuzione Organizzata, alias DESPINA) e sulla lottizzazione del Poggente evidenzia le debolezze di una maggioranza incapace di risolvere le vicende del passato con atti coraggiosi e trasparenti.

Le pesanti assenze di alcuni consiglieri comunali che, in un caso - vedi Poggente - hanno addirittura provocato la mancanza del numero legale e la conseguente nullità delle decisioni assunte dall'Assemblea, denotano una grave mancanza di coesione e, soprattutto, una preoccupante difficoltà per gestire in prospettiva la delicata fase di ricollocazione e di ridefinizione del ruolo della nostra Città.

Non si notano spinte riformatrici capaci di lasciare il segno, come pure stenta ad affermarsi una chiara azione di innovazione da parte dell'Amministrazione comunale, nonostante le occasioni che le sono state offerte.

La nuova classe dirigente rischia di essere fagocitata dal grigiore del passato; le nuove leve appaiono d'un colpo sterili ed incartapecorite.

Con le dovute eccezioni, di giovani donne coerenti e coraggiose che, rifiutando l'omologazione, creano disagio nella maggioranza, ma anche speranza che tutto non sia perduto.

La manovra di ricambio della Giunta, da troppo tempo preannunciata, costituirà un ennesimo banco di prova per valutare le capacità dell'Amministrazione e, soprattutto, per verificare se esistono margini per recuperare il terreno perduto in termini di credibilità ed innovazione.

Le premesse non sono buone, anche per l'appesantimento delle sovrapposizioni tra livelli politici ed istituzionali, che rischiano di aumentarne a dismisura il grado di autoreferenzialità e la distanza dal cittadino.

Né sembra l'Amministrazione comunale in grado di smarcarsi su vicende delicate come nel caso del "buco" di bilancio, allorché invocammo umiltà verso i cittadini, operazioni verità e decisioni conseguenti per restituire credibilità ed autorevolezza alle istituzioni, se è vero che nel frattempo sono state assunte decisioni discutibili in materia di ulteriori assunzioni di tipo discrezionale, sono stati rinnovati incarichi dirigenziali, consulenze ed elargiti cospicui premi, mentre è stato impedito di fatto alla Commissione di controllo e garanzia di compiere le proprie attività.

Si respira un'aria pesante che rischia di affievolire i nobili dibattiti sul futuro della politica, sempreché non si debba alla fin fine prendere atto della sua profonda involuzione ed incapacità di risorgere dal fango in cui è stata gettata da ristrette cerchie di potere.

 

Pubblicato il: 13/11/2006

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