Sequestrati i beni di Franco Crociani

di Stefania Tomba

ORVIETO - Sequestrati i beni di Franco Crociani.  Sono arrivati i sigilli, nelle scorse settimane, per il casolare e i terreni del presunto omicida di Baschi.  Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip Silverio Tafuro, è scattato su richiesta dei famigliari della vittima che si costituiranno parte civile al processo.  Si tratta, in sostanza, di una misura a garanzia dei crediti di carattere risarcitorio che la famiglia, attraverso i propri legali - gli avvocati Angelo Ranchino e Luana Frizza - intende vantare.  

Intanto il pensionato Franco Crociani, 65 anni - il prossimo 16 novembre da un anno dietro le sbarre - attende in carcere la data ancora lontana del processo. La prima udienza è fissata per il prossimo 22 maggio in Corte d'Assise, a Terni.  Le speranze per lui di uscire prima si sono assottigliate nel tempo con le richieste di scarcerazione puntualmente respinte, più e più volte, dai magistrati.  Una nuova risposta dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno dalla Cassazione dove è stato presentato ricorso. 

"Non è il rischio di fuga o di inquinamento delle prove a tenere il mio assistito dietro le sbarre quanto, a detta dei magistrati, il pericolo di reiterazione del reato, una convinzione che non condivido affatto".  Sono le parole del legale Giuseppe Marruco che ha assunto la difesa del presunto omicida.  Ad armare la mano di Crociani contro Sauro Mencarelli, 44enne elettrauto di Allerona scalo, quella mattina del 28 ottobre 2005, sarebbe stata, infatti, secondo gli inquirenti, una gelosia morbosa nei confronti della prostituta bosniaca 32enne di cui entrambi erano assidui frequentatori.  La donna che era con Mencarelli quella mattina, è l'unica testimone oculare del delitto.  E, dopo le iniziali reticenze, è divenuta anche la prova testimoniale clou dell'accusa.