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Morcella contro tutti. Attaca il vescovo e il presidente dellla Fondazione Cro

Perché Morcella attacca il vescovo e la gestione della Cassa di Risparmio? A chi serve? Forse a nessuno. Potrebbe essere soltanto il pensiero di un simpatizzante di Forza Italia che il buio intorno ha fatto individuare come faro

Approfondimento

di Dante Freddi

Perché Forza Italia, per bocca dell'avvocato Manlio Morcella, attacca il vecovo Decio Lucio Grandoni ed il clero orvietano e li accusa di condividere interessi con la sinistra che governa la città, addirittura ritenendoli responsabili nella "tradotta" ad Orvieto di pellegrini, tipologia di ospiti non consoni alle ambizioni della città? Perché, per Morcella, vescovo e clero sarebbero il "fattore K" all'interno, immagino, del mondo cattolico orvietano?

Perché Manlio Morcella attacca la politica della Fondazione Cassa di Risparmio e della banca e addirittura invita il presidente Torquato Terracina, dopo essersi sperticato in critiche al suo "belvedere" ed alla "risonanza magnetica", realizzazioni quest'ultima targate CRO, a realizzare un'idea originale e non omogenea alla sinistra?

I politologi locali cercano i motivi della battaglia dell'Avvocato, ma hanno davvero difficoltà a individuarli.

E se davvero Manlio Morcella derivasse il suo impegno, peraltro non particolarmente evidente, soltanto dal senso civico, dalla voglia di offrire un contributo, magari ipotizzando un futuro passaggio dalla toga allo scranno parlamentare, come è d'uso frequente in Forza Italia?

Manlio Morcella possiede tutte le caratteristiche richieste ad un leader forzista.

È un uomo di successo ed un professionista affermato, intorno a cui possono aggregarsi le speranze di molti, è l'uomo di riferimento del forzista medio, particolarmente attento alla figura del "vicente". Ad Orvieto, poi, di uomini che abbiano queste caratteristiche ed in più simpatizzino per Forza Italia non ce ne sono. E allora ben venga il leader nuovo, scaltro, sagace, eloquente, quanto basta per attirare certi applausi. Sì, perché in quanto a contenuti, se il pensiero morcelliano è quello espresso in occasione del venerdì santo nel convegno dei disobbedienti a Gribaudo, siamo davvero a livelli a dir poco modesti, al di là di una lettura riproposta senza troppa mediazione dell'"Orvieto Kaput" di Pier Luigi Leoni. Ma non potrebbe essere diversamente, perché Morcella è un professionista serio del foro, non della politica, àmbito quest'ultimo in cui non ha mai profuso impegno palese né ha dimostrato particolari qualità. Se l'Avvocato fosse stato il "politico" machiavellico di cui si narra, non avrebbe manifestato in forme così clamorose il suo anticlericalismo e la sua acritudine nei confronti delle presunte "amicizie" sinistrorse del vescovo, a rischio di inimicarsi una parte dell'elettorato veramente cattolico. Né avrebbe assalito Terracina e le sue opere, inimicandosi il centro destra che governa la CRO.

Ma al di là delle "presunzioni", il dato di fatto è che una nuova classe dirigente di Forza Italia sembra affacciarsi nell'agone politico e non presenta i connotati di qualcosa di nuovo, anzi, c'è molto di deja vu, che ricorda composizioni costruite ai tempi della Tuscia. Stesse persone, o quasi, stessi temi, o quasi, più vuoto. Non c'è Pier luigi Leoni.

Pubblicato il: 03/05/2003

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