Sanità in affanno. Le parole non producono più fatti

di Dante Freddi

In Consiglio comunale, tra l'altro, si discuterà una interpellanza presentata da "Altra città" sul ruolo e sul funzionamento dell'ospedale di Orvieto.
Tema di estrema delicatezza, ad un mese dall'assemblea dei sindaci del 9 ottobre, che rappresentò, parole di Cecilia Stopponi, assessore al ramo, una " 'ri-partenza'per la necessaria e attesa soluzione delle fortissime criticità che presenta il comparto sanitario dell'ambito Orvietano".
In occasione della conferenza "i sindaci -continua l'assessore- hanno espresso posizioni unanimi molto decise sulla imprescindibilità ed urgenza di dare risposte ai temi irrisolti, e recentemente ancor più precipitati, della qualità delle prestazioni sanitarie offerte dal presidio ospedaliero e dai servizi territoriali".

Il giudizio severo dell'assemblea dei sindaci, al di là di ovvie e doverose aperture verso la nuova dirigenza della ASL, è reiterato da tempo ma non porta mai a soluzioni che garantiscano un livello dignitoso della nostra sanità.

Forse è necessaria una presa di posizione più evidente e robusta, tale da lanciare il messaggio che la comunità dell'Orvietano ha perduto la propria ASL, ma non può rinunciare a servizi primari legati alla salute.
La "linea di credito" alla dirigenza ASL aperta dai sindaci un mese fa è in scadenza ed è tempo di verifiche concrete, senza più l'angoscioso rimpallo tra discussione, verifica, puntualizzazioni, correzioni, ripartenze.