Gruppo Sportivo Romeo Menti: l'altro calcio

di Fabiola Di Loreto

Oltre 350 persone insieme a cena per la presentazione delle squadre di calcio di una società sportiva di paese, il Gruppo Sportivo Dilettanti Romeo Menti di Allerona.
Un bel colpo d'occhio nella Sala Polivalente di Allerona Scalo dove sabato sera si sono trovati oltre 150 ragazzi dai 6 ai 30 anni con le loro divise sportive insieme ai dirigenti della società, alle famiglie, agli appassionati.
E' l'altro calcio, quello di cui i giornali nazionali non si occupano, il calcio che non fa business, che non attrae capitali, che non viene quotato in borsa, che non ha diritti sportivi televisivi.
E' il calcio dilettanti che vive solo dell'entusiasmo di chi lo pratica e di coloro che dedicano tempo e denaro ad una passione.
E' spesso l'unico sport possibile per molti bambini, l'unica attività sportiva praticabile dai giovani che vivono nei piccoli centri.
Non c'è paese senza un campo di calcio ed è per questo che iniziò anche la storia del gruppo sportivo Romeo Menti che nacque ad Allerona nel 1959 per volontà di alcuni cittadini, compreso il parroco Don Albino, tutti decisi a dare al paese di Allerona il suo campo sportivo.
Forte è sempre stato e si è consolidato nel tempo il rapporto tra la società sportiva e l'Amministrazione comunale, che seppure nelle difficoltà di un bilancio di piccolo comune cerca di fare il possibile per garantire quei servizi essenziali per lo svolgimento dell'attività calcistica e la gestione dell'impianto.
Una serata quella di sabato, quindi, per cenare insieme e per presentare uno ad uno, chiamati tutti sul palco mentre le loro foto scorrevano sul maxi schermo, i 150 giocatori delle diverse squadre che vanno dai "primi calci" alla "squadra di 1° categoria", gli allenatori, i responsabili delle squadre, i dirigenti.
Un'organizzazione perfetta di cui va dato merito, citandolo per tutti, al direttore sportivo Ivano Ciuco che si occupa durante tutto l'anno dell'organizzazione delle squadre.
Una realtà che riesce ad unificare molti intorno ad una passione per il calcio e ad un modo sano di concepirlo.
Anche il nome di questa società "Romeo Menti" appartiene ad un pezzo importante e diverso della storia del calcio italiano, di quello vero, di quello giocato con sacrifici.
Era l'anno 1949 quando il grande Torino finiva nella tragedia di Superga e in quella famosa squadra giocava con il n°7 Romeo Menti, ala destra.
Ai 150 ragazzi delle squadre di Allerona dovrebbe essere raccontata la storia fatta di sacrifici, rinunce, impegno, difficoltà che hanno reso grande il giocatore che da il nome alla loro società.
E' comunque chiaro che di sacrifici intorno alla Società Romeo Menti di Allerona, come di altre squadre simili, ce ne siano molti.
La società si finanzia grazie ai tanti piccoli contributi che il gruppo dirigente riesce a mettere insieme oltre alle manifestazioni che durante l'anno servono a raccogliere risorse, come le cene dei tornei estivi e la Sagra della polenta che prende il via a partire da venerdì prossimo.
Manifestazioni che si rendono possibili perché, come è stato ricordato anche sabato sera, c'è soprattutto un gruppo di donne che, oltre a condividere una passione sportiva, dedicano il loro volontario impegno in cucina nella preparazione di ottimi menu.
Un bel capitolo di vita, quindi, di una collettività piccola e coesa, legata da una passione che unisce grandi e bambini, che fa crescere intorno ad uno sport il senso di appartenenza ad un paese anche laddove i nomi dei giocatori cominciano ad assumere suoni nuovi, che raccontano origini assai diverse.
E così affianco ai cognomi più autoctoni come Cupello, Ricci, Baldini si uniscono Scoica Nicolae e Abeti Emir che insieme crescono, giocano, fanno squadra e ci auguriamo diventino i migliori cittadini di domani.