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Il Mistero dell'Uomo al Mancinelli

Lavia fa un Dostoevskij a nudo davanti a una prostituta

Dopo tre successi consecutivi che hanno fatto registrare il tutto esaurito (Le voci di dentro, Cenerentola e il Requiem di Mozart) la spettacolazione prosegue entrando nel vivo della stagione teatrale 2006/2007 del Teatro Mancinelli di Orvieto.

"Il mistero dell'uomo. Due appuntamenti con Dostoevskij fra teatro e letteratura" è la proposta che lo staff artistico dell'Associazione TeMa sottopone al pubblico, convinto che la qualità paghi sempre. Si parte con Memorie dal sottosuolo, sabato 4 novembre alle ore 21 e domenica 5 alle ore 17, per concludere con Delitto e castigo il fine settimana seguente.

Le voleva mettere in scena da parecchio tempo queste Memorie dal sottosuolo l'attore e regista Gabriele Lavia, uno nato sul palcoscenico con Giorgio Strehler come anfitrione e Monica Guerritore come partner di scena e di vita (ora non più). "Dostoevskij, con Shakespeare e Strindberg è uno dei miei autori preferiti - dice Lavia - purtroppo però non ha scritto per il teatro e se lo vogliamo mettere in scena dobbiamo costruire una drammaturgia" E finalmente ce l'ha fatta a inscenare il giovane impiegato che cozza con quella realtà astrusa di certi uffici, che fanno parte di una vita bizzarra dove isolamento significa morte civile, riflessione simboleggia debolezza, tanto da fargli dire "dove non c'è amore non c'è niente". Nei grigi meandri della mente, l'uomo inconsistente che la società non "vuole" si riscatta, soffre, dialoga con una avvenente prostituta alla quale affida le sue elucubrazioni, intervallato da un servitore che gli fa da specchio. Gabriele Lavia fa spettacolo pur sulla sofferenza interiore, interpretando un personaggio a disagio con se stesso che vede in Lisa, la prostituta, il simbolo dell'innocenza perduta e della possibilità di redenzione grazie all'amore. La sua recitazione sobria dà allo spettacolo una patina da reality, lo spettatore sembra scrutare dal buco della serratura una partitura drammatica di grande spessore, che si dipana con fluido fatalismo.

Memorie dal sottosuolo stimola letture dalle numerose sfaccettature, ma il personaggio tratteggiato da Lavia, grottesco, patetico, a tratti comico che si macera attorno ai propri fallimenti ricorda la grama esistenza d'un "uomo ridicolo" alle prese con una erotica prostituta, interpretata da Euridice Axen, e contrappuntato dal sottile servitore impersonato da Pietro Biondi. Le funzionali, a tratti struggenti scene sono di Carmelo Giammello, i costumi di Andrea Viotti, le musiche di Andrea Nicolini, le luci di Giovanni Santolamazza.

Per informazioni è possibile contattare il botteghino del teatro al n. 0763/340493 oppure consultare il sito www.teatromancinelli.it

Pubblicato il: 01/11/2006

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