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Mangiare di gusto...vegetariano

Una cucina ricca, varia, gustosa, nutriente e sana, frutto di una scelta, non di una rinuncia.Zuppe e minestre, pasta e riso, verdure cotte, legumi. Idee per stuzzicare l'appetito

Società

di Maria Flavia Timperi

 

I luoghi comuni sono duri a morire ed uno di questi, particolarmente tenace, associa l'immagine del vegetariano-tipo a quella di un ometto anemico, esile, pallido, quasi verdognolo, che ignora i piaceri della buona tavola, che si nutre a suon di sedani e carote, un ospite scomodo da invitare a cena e decisamente da evitare se la cena è invece lui ad organizzarla, un fanatico salutista o animalista in realtà profondamente frustrato dalla forzata rinuncia a salsicce e bistecche al sangue, praticamente un masochista.
"Non sai cosa ti perdi!" è il commento più frequente rivolto ad un commensale vegetariano da chi, strizzandogli l'occhio, si accinge a divorare la sua adorata fiorentinaPeccato che pressoché tutti i vegetariani siano stati, in un più o meno recente passato, onnivori e perciò conoscano benissimo quello che hanno deciso di "perdersi", peccato che la cucina vegetariana sia tutt'altro che povera, triste o monotona, che i vegetariani non patiscano la fame ma anzi siedano ad una tavola stuzzicante e varia, peccato che quella vegetariana non sia una rinuncia bensì una scelta che non comporta carenze proteiche o nutrizionali,  peccato che tra i vegetariani "illustri" compaiano nomi che suggeriscono un'idea piuttosto lontana da quella che l'immaginario collettivo ha del vegetariano-tipo: Pitagora, Plutarco, Platone, Ovidio, Leornardo da Vinci, Tolstoj, Rousseau, Hesse, Ghandi, Martin Luter King, Freud, Einstein, Galileo, Newton, Goethe, Kafka, Voltaire, ma anche Bob Dylan, Sting, Pino Daniele, Jovanotti, Adriano Celentano, Alberto Moravia, Brad Pitt, Richard Gere, Giorgio Celli, Enzo Maiorca, Gelindo Bordin, Manuela Di Centa, Umberto Veronesi, Renato DulbeccoPer citarne solo alcuni.
Si può approdare al vegetarianesimo da posizioni diverse, spesso lontanissime tra loro se non addirittura opposte, mossi dalle ragioni più varie, di salute, di religione, ecologiche o sociali; è la forza di una scelta che non segue schemi, che può essere davvero di e per tutti, purché ci si affranchi dalla convinzione, incoraggiata dalle lobby dell'industria carnea, della indispensabilità dei prodotti animali nella nostra alimentazione e ci si accosti meno diffidenti verso alimenti "alternativi" altrettanto validi dal punto di vista nutrizionale.
Non solo lattuga ma molto di più: le proteine dei legumi: lenticchie, ceci o fagioli; i mille volti del seitan, della soia (che lavorata diviene un ottimo spezzatino, una fettina o un hamburger) e dei suoi derivati (germogli, fagioli, tofu, tempeh, miso, tamari); l'energia dei cereali: grano, miglio, orzo, farro, avena; le alghe e le speziemille sorprendenti ricette per scoprire nuovi sapori, nuovi mondi, nuovi gusti, nuovi parametri, nuove prospettive.
Le zuppe e le minestre (zuppa di cipolle, crema di asparagi, zuppa di farro, brodo di alghe al miso, minestra di malva, zuppa di ortiche, zuppa d'aglio, zuppa di porri); la pasta e il riso (orecchiette con le patate, penne al cavolfiore, spaghetti alla carrettiera, mezze penne al limone, spaghetti al gorgonzola, risotto ai peperoni, riso alla borragine, riso e castagne, risotto alla zucca, frittata di riso e azuki); i legumi (cicerchie in umido, frittelle di fave, panizza, cacciucco di ceci, polpette di fagioli, sformato di fagioli e castagne, crocchette di lenticchie); le verdure cotte (involtini di verza alle noci, formette di spinaci, gambi di sedano ripieni al forno, plum-cake di lattuga, broccoletti con olive e provolone, carciofi alla giudia, alla romana o fritti, tortino di patate).tanto per stuzzicare l'appetito.
 

Pubblicato il: 01/05/2003

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