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Sanità. Fermo il progetto di riorganizzazione dell'ospedale

L'assemblea sul tema, organizzata dai diesse, ha evidenziato le esigenze e i problemi "quotidiani" di funzionamento dei vari servizi

L'iniziativa sulla sanità organizzata lo scorso venerdì dai diesse di Orvieto e dell' Orvietano, ha suscitato interesse ed è stata particolarmente attiva la presenza ed il contributo degli operatori della sanità ospedaliera e territoriale.

Il dibattito ha evidenziato le esigenze e i problemi "quotidiani" di funzionamento dei vari servizi erogati.

E' stato ribadito il concetto di sanità pubblica quale scelta centrale per la Regione Umbria e la mission dell'ospedale di Orvieto come centro dell'emergenza-urgenza, che ha come riferimento una comunità vasta e posta ai confini di due regioni,  in posizione però baricentrica e strategica rispetto  alle più importanti vie di comunicazione nazionali.

E' stato rilevato che il progetto di riorganizzazione del presidio ospedaliero non ha avuto un seguito sostanziale, ma solo qualche sporadico mutamento che ha ingenerato in qualche caso confusione, carichi di lavoro eccessivi, come nel caso del servizio di guardia attiva 24 H realizzato senza alcuna risorsa medica aggiuntiva. Quindi l'istituzione della medicina di urgenza, che è lo snodo portante del progetto di riorganizzazione, non potrà mai decollare se  non saranno adeguati i reparti di diagnostica legati alle esigenze di un ospedale di emergenza-urgenza, sia in ordine alla dotazione professionale che strumentale.

Sono state evidenziate le criticità e le priorità in ordine alla sostituzione dei primari e delle professionalità mediche anche non apicali, alla stabilizzazione del personale a contratto a tempo determinato, al rinnovo del turn-over, in generale, alla copertura dei posti rimasti vacanti all'interno del nosocomio.

I processi di razionalizzazione intrapresi dalla Regione dell'Umbria in campo sanitario, che porteranno risparmi ed economie, dovranno essere destinati al potenziamento dei servizi territoriali basilari per una medicina  integrata, complementare  a quella ospedalieria.

I servizi di prevenzione, promozione della salute, medicina del lavoro, salute mentale, assistenza domiciliare integrata, Sert, consultorio e Pes hanno estremo bisogno di adeguamenti in ordine al personale medico, infermieristico e di strumentazioni a supporto dell'attività che viene svolta.
Le problematiche emerse sono tali che richiedono una risposta in termini concreti  e in tempi brevi.

L'assessore regionale Maurizio Rosi nelle sue conclusioni ha in primo luogo inquadrato le problematiche dentro il difficile contesto finanziario nazionale e quindi anche regionale. Nello specifico ha ribadito che la nuova direzione della Asl è in possesso di tutte le competenze e le attribuzioni effettive per nominare, stabilizzare e sostituire il personale mancante. Allo stesso tempo ha annunciato una conferenza di servizi sul tema sanità per individuare in modo definitivo le criticità e le risposte conseguenti.

Sarà questa l'occasione per costruire un progetto in grado di far funzionare e mettere a sistema una sanità, ospedaliera e di territorio, rispondente alle esigenze della comunità orvietana e coerente con il nuovo Piano sanitario regionale in fase di programmazione.

  

 

 

 

 

Pubblicato il: 30/10/2006

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