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Monterubiaglio: 'Ridateci suor Esterina'

Grande attestato di stima alla priora "di lungo corso" della residenza protetta del San Giovanni Bosco, trasferita circa un mese fa in una struttura di Todi

CASTEL VISCARDO - "Ridateci suor Esterina". Uno straordinario attestato di stima ed affetto quello tributato dal paese di Monterubiaglio alla priora "di lungo corso" della residenza protetta del San Giovanni Bosco, trasferita circa un mese fa in una struttura di Todi.  A "perdere" la suora, che per trent'anni circa, insieme a suor Luigia, ha dato lustro alla storica struttura del paese, nella piccola frazione del Comune di Castel Viscardo non ci pensano nemmeno lontanamente.  Ed è così che (ovviamente tenendosi bene a distanza da giudizi di merito sul nuovo corso del San Giovanni Bosco, che nulla c'entrano con l'iniziativa, dettata esclusivamente dall'affetto nei confronti di suor Esterina) i dipendenti della struttura e gli abitanti del paese hanno addirittura indetto una raccolta di firme che, nero su bianco, chiedono il ritorno della suora tanto amata.  E ora il papiro dei nomi è stato consegnato nelle mani del vescovo della diocesi di Orvieto Todi, monsignor Giovanni Scanavino.  La decisione finale, ovviamente, spetta alla madre provinciale e quindi all'Ordine centrale di Roma delle "Serve di Maria Riparatrici" di cui fa parte suor Serafina.  La monaca era a Monterubiaglio da circa una trentina d'anni.  E questo spiega, senza alcun dubbio, lo straordinario affetto che gli dimostrano oggi la struttura e il paese.  I firmatari non possono non rammentare, infatti, il grande lavoro svolto da suor Serafina, insieme a suor Luigia, per ristrutturare e render accogliente la struttura del San Giovanni Bosco.  Il complesso è attualmente una residenza protetta, riconosciuta dalla Regione, che accoglie quaranta degenti. Si tratta di venti anziani e altrettante suore, alcune in pensione, altre cieche. Complessivamente ruotano attorno al San Giovanni Bosco un centinaio di persone.

Pubblicato il: 29/10/2006

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