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Cittadinanza agli stranieri. Discussione in Consiglio provinciale

Posizioni contrapposte tra le forze di maggioranza e minoranza. Il dibattito è scaturito dall'illustrazione di un ordine del giorno dello SDI da parte del capogruppo Marsilio Marinelli

foto di copertina

La discussione sul riconoscimento della cittadinanza italiana agli extra-comunitari ha fatto registrare posizioni contrapposte tra le forze di maggioranza e minoranza in Consiglio provinciale.
Da un lato i gruppi del centrosinistra impegnati a sottolineare la necessità di estendere questo diritto per favorire l'integrazione degli stranieri nel nostro Paese, dall'altro i consiglieri dell'opposizione fortemente critici nei confronti del disegno di legge "Amato" e del tentativo messo in atto dai partiti di Governo di raccogliere consensi elettorali da questa opportunità.

Il dibattito è scaturito dall'illustrazione di un ordine del giorno dello SDI da parte del capogruppo Marsilio Marinelli, con cui si intende ribadire "come il riconoscimento della cittadinanza italiana a favore di stranieri debba coincidere con la sostanziale condivisione delle regole e dei principi vigenti nel nostro Paese e non può dipendere esclusivamente dal tempo di permanenza in Italia. È necessario  -ha affermato- mettere in campo a tutti i livelli una politica che favorisca una reale integrazione".

Per contro la capogruppo di FI, Gabriella Caronna, ha presentato un altro odg che ricalca i contenuti di una sua mozione, attraverso la quale chiede il ritiro del ddl Amato e di subordinare il riconoscimento della cittadinanza italiana "alla volontà, da parte degli aspiranti cittadini, di acquisire una conoscenza approfondita della lingua italiana e della storia del nostro Paese anche attraverso la frequenza di corsi obbligatori istituiti appositamente; all'adesione piena ed esplicita ai valori della democrazia liberale, ai principi della nostra Costituzione ed alla Dichiarazione dei Diritti dell'uomo. Le forti spinte volte a favorire maxisanatorie da parte della coalizione di sinistra  -ha proseguito-  sono giustificate dalla ricerca spasmodica di voti e rischiano di compromettere pericolosamente la vivibilità del nostro Paese".


A queste prime schermaglie è seguito un ampio dibattito. Il consigliere Pierluigi Spinelli (DS) ha affermato che "il disegno di legge Amato necessita di aggiustamenti al fine di mettere l'Italia in linea con gli altri Paesi europei". Danilo Buconi (PDCI), chiedendo di discutere l'argomento in commissione consiliare, ha auspicato " una normativa certa ed azioni concrete ma concertate con l'Unione Europea". Il capogruppo dell'UDC, Paolo Maggiolini, , sottolineando che in moti casi riconosciamo più diritti agli immigrati  rispetto ai cittadini italiani, ha sostenuto che "prima di prendere una decisione dobbiamo capire che tipo di società vogliamo in Italia nei prossimi anni". Per Mario Montegiove, capogruppo di AN, "la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri è un modo come un altro per eludere il problema immigrazione, per il quale, invece, occorrono soluzioni adeguate". Il consigliere Giovanni Montani (AN) ha detto che "il centrosinistra intende sfruttare questa emergenza per avere voti freschi". Torquato Petrineschi (FI), condividendo la necessità di approfondire l'argomento in commissione, ha chiesto "un'integrazione matura, prevedendo un percorso che prescinda dalla durata di permanenza in Italia dell'immigrato, tenendo sempre nel dovuto conto le nostre origini ed i nostri valori cristiani". La serie di interventi è stata chiusa dal capogruppo dei DS, Roberto Montagnoli, il quale ha tenuto a sottolineare che "l'immigrazione è un problema strutturale alla società contemporanea. O allarghiamo la cittadinanza o siamo destinati a fallire nel tentativo di integrare gli immigrati". Le decisioni in merito saranno assunte in occasione del prossimo Consiglio provinciale.

 

Pubblicato il: 28/10/2006

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