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Pagnotta. Neppure uno sponsor orvietano

ORVIETO - Era in forma come sempre ieri mattina il direttore Pagnotta alla presentazione della XIV edizione del "suo" festival sulla Rupe.  E come sempre non ha rinunciato a sparare bordate a destra e a manca.  "Altrimenti non mi diverto" ha voluto sottolineare con un ghigno ironico.   La prima è andata alle dichiarazioni dell'archivescovo Chiaretti. "Uj non ha niente di consumistico - ha chiarito Pagnotta - non mescoliamo le fiere con i festival culturali".  

La seconda è stata sparata dritta contro il "Bologna jazz festival" accusato di essere la copia spudorata di Umbria jazz con tanto di formule fotocopiate. "Perfino i 'round midnight, almeno cambiassero il nome!" ha detto Pagnotta. La terza alla case discografiche italiane il cui orizzonte, per il guru di Uj, "si chiude al Festival di San Remo".  

Non ha risparmiato gli artisti " i soldi sono sempre meno ma li chiedono sempre di più" ha detto. E non si è salvata neanche Orvieto. La provocazione del direttore artistico, che ha ringraziato in compenso gli albergatori per la disponibilità "assolutamente più ampia di quanto non fosse all'inizio",  è caduta su una "nota stonata" del festival.  La completa assenza nella rosa degli sponsor di una qualche casa orvietana di vini, grande o piccola che sia. "Tanto un anno ve lo faccio lo scherzo di portarvi la birra - ha osato Pagnotta - oppure perché nocome la vedreste una bella notte di Capodanno col Berlucchi?".  

Pubblicato il: 27/10/2006

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