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I parlamentari di destra disertano l'incontro in Regione per sostenere il rifinaziamento della legge per la Rupe

Una legge per "mantenere" i lavori eseguiti.  Ma non c'è lo spirito unitario di quasi trent'anni fa

foto di copertina

La scorsa settimana  il sindaco di Orvieto Stefano Mocio ha incontrato l'assessore Lamberto Bottini ed i deputati e senatori eletti in Umbria per sostenere la necessità di pervenire al rifinanziamento della legge speciale per la tutela a la salvaguardia della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi.

Erano assenti i parlamentari della destra. Lo spirito che c'è intorno alla proposta di rifinanziamento della legge speciale non è quello di quasi trent'anni fa, quando tutti si trovarono insieme per sostenere le ragioni di Orvieto.

"C'è ancora molto da fare sul terreno della dialettica e della condivisione di un impegno  - ha affermato il sindaco. Onestamente provo amarezza e disappunto per l'assenza di tutti i deputati e senatori della destra eletti in Umbria che oggi, non hanno sentito la necessità di essere presenti all'iniziativa istituzionale promossa dall'Amministrazione regionale e di stare vicini alla causa di Orvieto e Todi. Un'occasione importante per questa parte dell'Umbria. Francamente devo dire che, anziché inscenare manifestazioni strumentali nella nostra città per una cosa, la questione rifiuti, ancora indefinita e che peraltro non ha le dimensioni del passato, sarebbe stato più utile che anche i parlamentari di destra fossero sì al fianco della Rupe ma in modo costruttivo. Vorrei ricordare a tutti, a me stesso, alle nuove generazioni di amministratori pubblici e parlamentari che i risultati per l'Umbria si ottengono nel momento in cui tutti si fanno carico con spirito di servizio di temi così fondamentali per la nostra regione e per la nostra gente. Vorrei ricordare ancora che i risultati delle leggi speciali per Orvieto-Todi del passato furono possibili solo per il lavoro stretto fatto dall'allora maggioranza in Umbria e da gente come il senatore Filippo Micheli, ma non solo da lui, che in quei momenti e con spirito di servizio a cui erano stati chiamati dalla comunità, seppero mettere da una parte la normale dialettica e la contrapposizione tra gli schieramenti per il bene supremo della città. Fra questi c'erano esponenti locali, regionali e nazionali della destra".

"Da sindaco di Orvieto - ha continuato Mocio - rinnovo dunque l'appello a tutti, soprattutto alla destra locale, perché si adoperi fattivamente per iniziare a lavorare insieme su una partita che sappiamo essere difficile, ma che auspichiamo che, proprio con il sostegno trasversale, può concretizzarsi. Non sappiamo se nella Finanziaria o in leggi speciali per i vari territori ma dobbiamo provarci, uniti per raggiungere l'obiettivo".

"E' assolutamente importante -ha sostenuto con convinzione il sindaco- dare seguito a quelle leggi che in precedenza hanno permesso di ottenere importanti risultati omai sotto gli occhi di tutti non solo in Umbria, ma a livello internazionale. Leggi che hanno permesso oltre che il risanamento, la tutela e la conservazione del patrimonio ambientale, strutturale, architettonico, storico e artistico di questi luoghi e che prevedevano la continuità. Sarebbe sbagliato oggi non trovare soluzioni economiche che diano la possibilità di proseguire un'esperienza di conservazione come quella che è stata effettuata ad Orvieto e Todi, in Umbria, un'esperienza che ha prodotto conoscenza, ricerca, sperimentazione e soprattutto risultati concreti. Il lavoro finora compiuto non è completato, né può essere vanificato con scelte superficiali che potrebbero rischiare in pochi anni di disperdere ogni cosa. Di fronte a noi c'è l'impegno alla conservazione e preservazione di questo patrimonio valorizzato anche per il futuro. Non vogliamo elargizioni a pioggia, ma una pianificazione e una programmazione delle risorse perché c'è il problema della valorizzazzione delle opere già realizzate - che di per sé è un segno di buon governo - e c'è la necessità di sostenere lo sviluppo, la crescita socio-economica che le risorse ambientali e il patrimonio storico ci consegnano per il futuro. Di fronte a questo non c'è crisi che tenga, perché anche nelle difficoltà del momento e della finanzia pubblica, si deve trovare il modo di spingere la ricerca di soluzioni che sostengano la qualità dei programmi di sviluppo".

Pubblicato il: 23/10/2006

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