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Rifiuti sì, rifiuti no

I dubbi del sindaco sono comprensibili e legittimi, ma la questione presenta diverse facce...

foto di copertina

di Dante Freddi

I dubbi del sindaco sulla opportunità di accettare altri rifiuti campani per la discarica delle Crete sono legittimi, anzi doverosi. E' condivisibile la sua affermazione che  "quando un problema si ripete con esasperata periodicità, non è emergenza ma cattiva ordinarietà". Oggettivamente, gli abitanti della Campania che rifiutano di collocare sul loro territorio i loro rifiuti, a meno che non si tratti di discariche abusive della camorra, danno un'immagine fastidiosa, che non sollecita rapporti di solidarietà.
Questo istintivamente. Perché poi c'è un'altra faccia della quastione e allora si possono anche comprendere le difficoltà a costruire un sistema virtuoso dei rifiuti contro la camorra e gli interessi a cui tutto il settore è legato. Quello dei rifiuti è uno dei problemi della Campania, che sarà difficile risolvere se parallelamente lo Stato non si oppone con adeguata robustezza alla illegalità diffusa nel sistema.

Certamente non risolveremo noi la questione con qualche tonnellata di mondezza, ma un segnale di vicinanza credo che lo dovremmo lanciare ancora una volta.

Poi c'è anche il lato mercantile.

La Campania deve al Comune di Orvieto oltre 2milioni di euro e forse la burocrazia regionale, di evidente tradizione borbonica, potrebbe essere più facilmente sollecitata e sensibilizzata da questa ulteriore apertura. E Orvieto ha bisogno di quei soldi, che sono una delle cause di mancanza cronica di liquidità
Perché se poi oltre la solidarietà si chiedesse anche il diritto di non pagare, allora la disponibilità per quegli  amministratori, per i Bassolino e le Jervolino, finirebbe ignominiosamente.

Pubblicato il: 17/10/2006

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