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Il Rischio educativo, invito ad un dialogo sull'educazione


Sabato 21 ottobre, alle 17,30, Palazzo del capitano del popolo, Orvieto.
Il programma del convegno

di Comunione e Liberazione

 

"L'Italia è attraversata da una grande emergenza. Non è innanzitutto quella politica e neppure quella economica - a cui tutti, dalla destra alla sinistra, legano la possibilità di "ripresa" del Paese -, ma qualcosa da cui dipendono anche la politica e l'economia. Si chiama "educazione". Riguarda ciascuno di noi, ad ogni età, perché attraverso l'educazione si costruisce la persona, e quindi la società."

                 

Con queste parole iniziava nel novembre scorso un appello (www.appelloeducazione.it) firmato da numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che ha raccolto migliaia di adesioni e suscitato centinaia di incontri in tutta Italia. E' la stessa preoccupazione dei firmatari dell'appello che sta all'origine dell'incontro che si terrà sabato 21 ottobre alle 17,30 presso il Palazzo del Popolo, sala dei 400. 
All'incontro dal titolo " Il rischio educativo -invito ad un dialogo sul tema dell'educazione" con Jesus Carrascosa Ruiz,  responsabile Internazionale del Movimento di Comunione e Liberazione,  partecipano il vescovo di Orvieto, S.E. monsignor Giovanni Scanavino e il sindaco di Orvieto, dott. Stefano Mocio. 

La ragione dell'appello e dell'incontro è la constatazione del fatto che  sta accadendo una cosa che non era mai accaduta prima: è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli. Per anni dai nuovi pulpiti - scuole e università, giornali e televisioni - si è predicato che la libertà è assenza di legami e di storia, che si può diventare grandi senza appartenere a niente e a nessuno, seguendo semplicemente il proprio gusto o piacere.

Vivendo come se la verità non esistesse e come se il desiderio di felicità di cui è fatto il cuore dell'uomo fosse destinato a rimanere senza risposta è stata negata la realtà, la speranza di un significato positivo della vita.

Per questo rischia di crescere una generazione di ragazzi che si sente orfana, senza padri e senza maestri, bloccata di fronte alla vita, annoiata e a volte violenta, comunque in balia delle mode e del potere. Ma la noia di quella generazione è figlia della nostra noia, quella incertezza è figlia di una cultura che ha sistematicamente demolito le condizioni e i luoghi stessi dell'educazione: la famiglia, la scuola, la Chiesa.

Perciò è di nuovo necessario ed è responsabilità di tutti tornare ad educare - cioè introdurre alla realtà e al suo significato - mettendo a frutto il patrimonio che viene dalla nostra tradizione culturale.

Occorrono maestri, e ce ne sono, che consegnino questa tradizione alla libertà dei ragazzi - perché l'educazione è sempre un rapporto tra due libertà e, quindi, un rischio- che li accompagnino in una verifica piena di ragioni, che insegnino loro a stimare ed amare se stessi e le cose.

Questa è la strada sintetizzata in un libro cruciale, nato dall'intelligenza e dall'esperienza educativa di don Luigi Giussani: Il rischio educativo. Se tutti parlano di capitale umano e di educazione, ci sembra fondamentale farlo a partire da una risposta concreta, praticata, possibile, viva.

 

Pubblicato il: 17/10/2006

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