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E' ternana la prima bioraffineria, unica al mondo

Scaturisce dall'accordo tra Coldiretti e Novamont. E' in grado di produrre biopoliesteri, partendo da oli vegetali ottenuti da colture agricole

foto di copertina

Presentata a Novara la prima bioraffineria, unica al mondo

 A Terni è nata la prima bioraffineria, unica al mondo nel suo genere, in grado di produrre - partendo da oli vegetali ottenuti da colture agricole - biopoliesteri. Questi vengono impiegati nella sintesi delle bioplastiche Mater-Bi, utilizzate in una vasta gamma di applicazioni, dai sacchetti per i rifiuti compostabili ai prodotti usa-e-getta, dai pannolini fino agli additivi per la produzione di pneumatici.
Il progetto, frutto della collaborazione tra Novamont - azienda leader nel settore delle bioplastiche - e Coldiretti, è stato ufficialmente presentato a Novara la scorsa settimana, nel corso del convegno "Oltre il petrolio, verso la bioeconomia: la bioraffineria integrata nel territorio". Tale collaborazione si è fattivamente concretizzata con la costituzione di una società paritetica tra Novamont S.p.A. e una cooperativa partecipata da centinaia di imprenditori agricoli. Insomma le risorse naturali di origine agricola del ternano si trasformeranno in materiale ecocompatibile. Grazie alla bioraffineria le bioplastiche prodotte scaturiranno al 100% da fonti rinnovabili.  "La  bioraffineria - spiega la Coldiretti  - sarà  in grado di massimizzare la specializzazione delle colture, utilizzare a pieno i residui e accorciare la catena del valore. Il progetto andrà ad integrare la filiera delle bioplastiche Mater-Bi® ed Origo-Bi® e aprirà a nuove applicazioni nel campo degli intermedi chimici, con l'utilizzazione di amido di mais e oli vegetali". La bioraffineria sarà definitivamente operativa a partire da inizio 2008 e raggiungerà una capacità produttiva annua di 60.000 tonnellate di bioplastiche totalmente biodegradabili e con limitato impatto ambientale. "In Italia  - spiega la Coldiretti - ci sono i terreni, le coltivazioni e le capacità imprenditoriali per un contributo concreto del primo settore alla riduzione dell'inquinamento ambientale: attraverso il sistema della bioraffineria Novamont, destinando con la collaborazione della Coldiretti 800.000 ettari di terreno a colture di mais e oleaginose a fini energetici, sarebbe possibile, in linea di principio, produrre quantità di bioplastiche nell'ordine di circa 2 milioni di tonnellate, un quarto dell'intero fabbisogno nazionale di plastiche, metà dell'intera quantità di prodotti usa e getta. Un progetto perfettamente compatibile con le colture alimentari e in grado di attivare un'intera filiera economica, nella logica di una competitività ambientale di sistema". "Un'agricoltura - sottolinea Albano Agabiti, presidente della Coldiretti di Terni - non più mero settore produttivo, ma produttore di servizi in grado di rispettare e tutelare l'ambiente. Il futuro metterà l'impresa agricola di fronte a nuove sfide che la proietteranno anche su altri mercati, tipo quello delle bioenergie. In merito a questo progetto tengo a sottolineare come sia perfettamente in linea con l'obiettivo della Coldiretti di arrivare a sostituire, entro il 2010, i sacchetti di plastica della spesa con quelli ottenuti da materiale biodegradabile".

Pubblicato il: 16/10/2006

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