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Pongelli si è avvalso della facoltà di non rispondere

Intenzione da parte del notaio di sanare completamente il debito contributivo con lo Stato Un conto in sofferenza quello da cui l'ufficio delle Entrate era autorizzato al prelievo delle imposte per gli atti del notaio

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Sicuro e puntuale, in completo marrone, si è presentato ieri mattina, pochi minuti dopo le 9 accompagnato dai propri avvocati nell'aula Vincenzo Padova del tribunale di Orvieto per l'interrogatorio di garanzia fissato di fronte al gip: si è avvalso della facoltà di non rispondere il notaio orvietano Alessandro Pongelli, 51enne, ai domiciliari da martedì sera per peculato aggravato e continuato.

Il professionista, finito in manette per non aver versato le imposte dovute all'erario (o per averlo fatto tardivamente) per un ammontare complessivo di 900mila euro, dal 2004 ad oggi, ha deciso di non parlare ma di affidarsi ad una memoria, stringatissima, che i legali Morcella e Finetti hanno depositato per lui. Una memoria che serve anche a chiarire l'intenzione da parte del notaio di sanare completamente il debito contributivo con lo Stato. Il che, se da un lato, ai termini di legge, non sottrae il professionista dalle responsabilità penali, dall'altro, contribuisce di certo a rasserenare i clienti dello studio notarile tra i quali si è diffuso un panico generalizzato.

"Si tratta di un allarmismo ingiustificato che va nettamente ridimensionato - spiega il comandante Nava della tenenza della Guardia di Finanza di Orvieto che ha condotto le indagini - in quanto gli atti risultano regolarmente registrati. L'unico danneggiato per i mancati versamenti (relativi ad 8 atti in tutto di cui solo 5 riferibili a privati) è lo Stato. E' vero che è prevista la responsabilità solidale dei contraenti, ma solo come estrema ratio nel caso il notaio non sani il debito o lo Stato non riesca ad aggredire il suo patrimonio".

Intanto del caso si sta occupando anche il tribunale civile di Terni con un'azione promossa dalla procura della Repubblica di Terni. Non è escluso, infatti, che il professionista vada incontro a provvedimenti disciplinari estremamente gravi come la sospensione o la destituzione.

 

Pubblicato il: 14/10/2006

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