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Suoni nella piazza ritrovata

Si concludono i due giorni di festa alla Piave all'insegna dei giovani e della bella musica. Grazie. Ha avuto un senso profondo questa due giorni alla Piave. Una festa, un momento di riflessione, una riappropriazione da parte di tutta la comunità

Società

di Valeria Cioccolo

Grazie. Ha avuto un senso profondo questa due giorni alla Piave. Una festa, un momento di riflessione, una riappropriazione da parte di tutta la comunità di una struttura che non può e non deve essere lasciata morire. La Protezione civile, il Collettivo Teatro Animazione, l'Associazione TeMa, il Laboratorio Teatro Orvieto, il c.c.c Il Tamburino, nonché l'Assessorato alla Cultura del Comune di Orvieto sono riusciti a dimostrare come animare al meglio un luogo che appartiene profondamente alla città, e l'iniziativa ha avuto il successo che meritava. L'immagine più bella che ho negli occhi è forse quella dei cancelli di via Roma aperti, e la possibilità da parte di chi volesse di avvicinarsi, di vedere, di passeggiare in libertà in quella che era Piazza d'Armi. Alla fine, dopo che i concerti dei gruppi hanno avuto inizio, mentre la loro musica, le voci, mentre le note inondavano l'aria, trasportate dal vento, sentivi che questo posto diventava di nuovo vivo, si rianimava, veniva in qualche modo riabbracciato dagli da tutta la città. I gruppi musicali dei The he.mo, Pedro Ximnex, Alkémia, si sono esibiti suonando e cantando, coinvolgendo tutti i presenti con la loro consueta bravura, realizzando una sorta di incantesimo, trasformando cioè, attraverso il suono delle loro canzoni, Piazza d'Armi in Piazza d'Arti.

Grazie ancora una volta, soprattutto ai volontari che hanno reso possibile tutto ciò, muovendosi alacremente tra i tavoli, le macchine, le persone, prodigandosi affinché tutto potesse procedere nel migliore dei modi. Mentre i gruppi locali si esibivano, a destra della piazza veniva montato il palco per il concerto serale dei Modena City Ramblers. Qualcuno già sedeva in attesa dell'avvenimento, degna conclusione di un evento che non deve rimanere isolato. La struttura della ex caserma è un vero e proprio patrimonio, parte veramente della nostra città. Che ritorni ad essere tale, che i suoi cancelli possano aprirsi sempre più spesso.

Pubblicato il: 26/04/2003

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