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DS. Sotto tiro assessori e "sanità"

L'avanzamento di una nuova classe dirigente diesse sembra dover passare per un rimpasto della Giunta. Intanto Cimicchi ricorda a Mocio che la "partita è tutta sua", lui ha altro da fare

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Torna con forza nel dibattito interno ai Ds la questione dell'avanzamento della classe dirigente e, con esso, l'ipotesi di rimpasto nell'esecutivo comunale. L'argomento è stato riproposto con decisione negli interventi dell'ultima seduta dell'Intercomunale di lunedì sera.  Non ci sono i tempi, né si fanno numeri o nomi ma la questione pare tornata all'ordine del giorno, specie dopo il cambio alla segreteria provinciale del partito e in vista della costruzione del partito democratico.

 

Una prospettiva questa che, per quanto ancora lontana, sembra aver scompaginato i vecchi schieramenti all'interno dei Ds e messo in moto, per molti, una partita fondamentale legata all'esigenza di collocarsi all'interno di questo processo. Tornano a traballare dunque le sedie degli assessori in quota alla Quercia. La spinta invocata è quella al rinnovamento e ad una maggiore incisività nell'azione di governo. Tra le prime questioni da affrontare i Ds indicherebbero la sanità. A giorni, infatti, dovrebbe essere pronto una sorta di "quaderno delle doglianze" che dovrebbe servire a mettere nero su bianco tutto quello che non va.

 

Ma a parlare di rinnovamento, di scatto in avanti è anche la Margherita, per bocca del segretario Roberto Meffi. Meffi, che non ha mai smentito di tendere ad un posto in giunta, afferma che "serve un atto deciso di discontinuità, un nuovo progetto di governo che, senza trascurare il meglio del passato, sappia da un lato razionalizzare la spesa e mantenere il livello dei servizi e dall'altro impostare nuove azioni per il futuro".

 

"Serve però - avverte Meffi anche in riferimento alle parole del sindaco che nei giorni scorsi mandava a dire a Cimicchi che non possono esistere "centri direzionali diversi da quelli istituzionali" - che ciascuno sappia svolgere il proprio ruolo con lo spirito di lealtà e trasparenza, nel rispetto delle reciproche autonomie, ma anche nel rispetto dello spirito di coalizione senza rivendicare supremazie, ma soprattutto senza "distorsioni istituzionali".

 

Sui rapporti Mocio - Cimicchi, infine, ieri è intervenuto direttamente l'ex sindaco chiarendo che, al di là del "guaio" Architettura ("avremmo potuto evitarlo - dice Cimicchi - e ne saremmo potuti uscire in modo più dignitoso!", per il resto conferma "l'affetto e la stima nei confronti di Stefano Mocio, capisco e conosco le sue difficoltà - ha detto - che in gran parte non dipendono da lui. Da una eventuale lite ne godrebbero altri e poi non vanno ripercorse le vecchie strade quando i padri si rimangiavano regolarmente i figli. Oggi la partita è interamente sua, io ho da fare altre cose".

Pubblicato il: 11/10/2006

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