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Confcommercio verso una battaglia di retroguardia

Disappunto dei commercianti di Santi per le barriere elettroniche. Paura del cambiamento e conservatorismo. Azioni per rallentare scelte inevitabili

foto di copertina

di Dante Freddi

 

E' necessario che gli amministratori costruiscano il bene dei commercianti anche contro la loro stessa volontà.

L'opposizione dell'associazione del presidente Santi contro la quarta fase del piano di mobilità e in particolare contro i varchi elettronici è emblematica. La paura del cambiamento ed il conservatorismo che esprime è preoccupante e non fa ben sperare per il futuro economico della città. Se l'installazione di due varchi elettronici, che tendono a smascherare un abuso nell'accesso all'isola pedonale, sono azioni che "fiaccano" il centro storico, davvero stiamo assistendo ad una disarmante battaglia di retroguardia.
Molti lamentano al contrario l'eccessiva prudenza  dell'Amministrazione, troppo attendista nei confronti di un radicale intervento di liberazione del centro storico dalle auto. In effetti, che ci sia ancora traffico veicolare in piazza Duomo è sintomatico di una oggettiva difficoltà di scegliere e della presenza di un contesto culturale  decisamente arretrato e non in sintonia con una città che immagina nel turismo e nel commercio il proprio futuro.

Le offensive dei commercianti servono soltanto a rallentare azioni che sono inevitabili: la diminuzione del traffico prima e la sua eliminazione poi.
I temi di cui varrebbe la pena si discutesse sono come adattarsi e tradurre in opportunità questi eventi, non come contrastarli.

Pubblichiamo il comunicato integrale della Confcommercio di Orvieto.

"L'associazione commercianti del comprensorio orvietano, rinnovatasi nel mese di settembre, ha riconfermato all'unanimità, nella giornata di mercoledì 4 ottobre i due vicepresidenti Marco Ricci, già presidente dell'associazione macellai e Luigi Maria Manieri.

 

La discussione portata avanti dal consiglio ha riguardato i temi caldi del comprensorio, primo su tutti l'avvio della quarta fase del piano della mobilità con l'introduzione dei varchi elettronici.

Alla luce della forte insoddisfazione lamentata dagli associati si è deciso di intervenire proponendo  una  seria concertazione che porti a risultati concreti verso una rivisitazione o azzeramento del progetto.

Da tempo a Orvieto i commercianti lamentano una scarsa "vitalità", una diminuzione dell'affluenza di persone dal comprensorio, quindi di potenziali clienti a causa sia di fattori contingenti ma, ancor più grave, a causa di mancati interventi che negli anni non hanno visto realizzazione.

Dopo il trasferimento di istituti scolastici e dell'ospedale a Ciconia e la mancata riconversione della ex caserma Piave e  il caro- parcheggi, la stoccata finale sarebbe rappresentata da un'ulteriore mossa tesa a scoraggiare un afflusso verso la rupe.

 

Si prospetta un isolamento del centro storico già fiaccato da queste scelte controproducenti.

Il disagio a cui si sta assistendo è palpabile non solo dalla voce degli stessi commercianti ma dalle condizioni in cui stanno versando le loro attività: sempre più spesso finanziamenti non vengono chiesti per investire o per rinnovarsi come un tempo, ma per estinguere vecchi prestiti o per acquistare forniture.

 

La situazione sarà sempre più allarmante se non si bloccherà questa iniziativa che andrà sicuramente a fiaccare in modo decisivo la città.

Un altro tema che si è ritenuto di fondamentale importanza riguarda la partecipazione ad eventi legati al territorio. La disponibilità della Confcommercio nell'"essere presente"  ed aiutare la fase organizzativa non è stata nel tempo ricambiata da un'amministrazione attenta anche ai nostri operatori.

Ci si muove senza sinergia non favorendo  progetti innovativi che sappiano porre le basi a un ritorno della rupe agli antichi splendori.

 

Si è poi esaminato anche il futuro della "Ex Piave" per quanto può incidere sullo sviluppo turistico e commerciale  del centro storico e su come la struttura, vista ormai come un fardello più che come una risorsa, perderebbe sicuramente il valore che oggi può avere se si cercasse di sfruttarla in modo frazionato.

 

Confcommercio vuole essere promotrice di un'azione incisiva e concreta, che non si pone in contrasto a priori con l'amministrazione ma che intende valutare, come finora ha fatto cosa ci sia di buono o di sbagliato rispetto a scelte che i fatti dimostrano essere distanti da risultati soddisfacenti."
IL PRESIDENTE
Giuseppe Santi

 

Pubblicato il: 10/10/2006

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