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Venerdì presentati al pubblico i risultati del quinto scavo di porto Pagliano

Rinvenuta una notevole quantità di materiali

Saranno presentati al pubblico oggi 6 ottobre, con inizio alle 10.00, presso l'area archeologica di Pagliano, risultati della campagna di scavo svoltasi nell'ambito del quinto campo scuola porto romano di Pagliano.

Il campo scuola è una delle attività didattiche e di ricerca scientifica della scuola di etruscologia e archeologia dell'Italia antica e si avvale del significativo sostegno dell'azienda agricola Castello di Corbara.

Dal 2002 sono in corso campagne di scavo nell'area archeologica del porto romano di Pagliano per iniziativa, in piena collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria. La scuola è nata proprio cinque anni fa per iniziativa congiunta della Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto" e della Fondazione per il Museo "Claudio Faina".

La campagna di scavo 2006 appena conclusa ha portato alla scoperta di un nuovo settore dell'impianto portuale. L'ampliamento è stato rivolto in direzione N-W e ha portato alla luce la parte iniziale di un lungo corridoio di accesso di circa 40 m. sul quale si aprono sei ambienti già individuati, ma non scavati, da Riccardo Mancini negli anni 1889-90 e da lui stesso disegnati nella pianta finale del suo scavo.

In uno degli ambienti indagati e lungo un muro del corridoio di accesso, è stata rinvenuta una notevole quantità di materiali: anfore vinarie e olearie, una di queste utilizzata per una probabile sepoltura a incinerazione; ceramica sigillata aretina di notevole qualità; cinque monete in bronzo di epoca imperiale, aghi in osso, un ago in bronzo utilizzato per tessere reti da pesca, pedine e un dado da gioco in osso.

I dati emersi in questa ultima campagna di scavo confermano l'ipotesi che ci si trova di fronte a un importante insediamento portuale situato nella zona di confluenza del fiume Tevere con il Paglia e restato vitale per uno spazio di tempo che va dall'età augustea sino alla piena epoca imperiale. Gli intensi traffici che si svolgevano nel porto testimoniamo la vitalità del territorio orvietano anche in epoca romana.

 

 

 

 

Pubblicato il: 05/10/2006

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