L'auspicio di Mocio. Anche Fodazione CRO nel consorzio universitario provinciale

ORVIETO - A passo spedito verso il consorzio universitario provinciale, il sindaco Mocio, come sollecitato dall'accordo tra istituzioni e università, auspica l'ingresso anche della Fondazione Cassa di Risparmio.  

Lo ha detto ieri mattina a margine della presentazione di "Orvieto con gusto" affermando che "provvederemo agli atti formali per l'adesione del Comune al consorzio già dal prossimo Consiglio comunale, un passo - ha aggiunto Mocio - che auspico faccia anche la Fondazione Cro". Si chiuderebbe in questo modo il cerchio delle condizioni messe nero su bianco nel documento Bistoni-Lorenzetti-Cavicchioli che traccia il solco della futura attività del Csco. Mocio ha voluto anche ribadire - come anticipato ieri - che l'esistenza della Fondazione non è in contrasto con l'ingresso del Comune nel consorzio avendo i due organismi - Fondazione e consorzio - due ruoli nettamente distinti. "Mantenere la fondazione - ha detto, Mocio - è fondamentale per una città come Orvieto che poggia parte della propria economia sull'economia della conoscenza". La programmazione delle attività e i finanziamenti ora però, ad eccezione degli accordi con le università private o quelle straniere che, per Mocio, devono essere mantenute e sviluppate, passeranno per intero attraverso il consorzio.

"Non poteva essere diversamente - ha detto Mocio pur esprimendo rammarico per la rinuncia all'attivazione del corso di Architettura in accordo con la Ludovico Quaroni. "Restano tuttavia in corso trattative di mediazione interuniversitaria - ha aggiunto Mocio - e non è detto che in futuro possano portare ad Orvieto dei corsi, magari proprio quello in Architettura". Per il momento gli studenti iscritti dovranno andare a Roma. E' quanto ha detto il sindaco, tra l'altro, ad una delegazione di studenti del primo anno che ieri mattina si sono presentati presso la sala consiliare.

Lunedì mattina, intanto, inizieranno le lezioni per Ingegneria. Per l'assessore provinciale all'Università, Paarelli, ieri sulla Rupe, è stata individuata "la soluzione più foriera di sviluppo per Orvieto, una soluzione molto equilibrata e condivisa".

Una soluzione come a detto sempre Paparelli insieme al presidente Cavicchioli "che consente di avere un unico punto di riferimento gestionale, di riattivare ed implementare il corso di Ingegneria e di avviare una nuova esperienza con il corso di laurea in "Scienze infermieristiche", che consente di ottimizzare le potenzialità della struttura ospedaliera orvietana".