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Approda in aula l'inchiesta antiusura

Inchiesta preliminare fissata per il prossimo 7 novembre. L'indagine fu condotta dalle fiamme gialle di Orvieto nel luglio del 2005

foto di copertina

ORVIETO - Approda in aula con l'udienza preliminare fissata per il prossimo 7 novembre l'inchiesta antiusura condotta dalle fiamme gialle di Orvieto nel luglio del 2005. A rischiare il rinvio a giudizio è sempre il trentacinquenne campano - M.S. le iniziali - finito allora in carcere col sospetto di essere al centro di in un giro si soldi prestati a strozzo.  L'indagine era scattata a seguito della segnalazione di una presunta vittima dell'uomo.  

Un commerciante che, poi, la guardia di finanza - sotto la guida del comandante provinciale, il tenente colonnello Luca Patrone - ebbe anche modo di filmare mentre nel retrobottega consegnava il "dovuto" sotto forma di assegno.  Nell'abitazione orvietana del trentacinquenne di origini meridionali, censurato,  vennero trovati ottocento euro in contanti, alcuni telefoni cellulari ed assegni bancari.  

La vicenda ebbe anche un appendice che, ufficialmente, resta ancora tutta avvolta nel mistero.  Quella del rogo che, a distanza di una quindicina di giorni dall'arresto del campano, si scatenò nel retrobottega del commerciante che aveva denunciato la presunta usura.  Su quell'episodio la procura (il titolare del fascicolo è il sostituto Annalisa Giusti) ha fatto calare un riserbo strettissimo.  Lo stesso riserbo che si è sempre mantenuto sull'effettiva dimensione del giro dei soldi prestati a strozzo e sulle percentuali d'interesse applicate.  Molte, insomma, ancora le carte da scoprire. Verità che, a questo punto, se si dovesse arrivare al processo arriveranno direttamente dall'aula

Pubblicato il: 04/10/2006

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