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Università. No a Roma, dentro il Consorzio ternano

Conclusione prevista. Il Consiglio di amministrazione di CSCO prende atto della volontà dell'Amministrazione comunale. Si aprono nuove strade, si chiudono altre

ORVIETO - Il Comune sottostà all'accordo Bistoni - Cavicchioli - Lorenzetti, il Centro studi prende atto: chiuso ogni rapporto con le università pubbliche romane e via libera all'ingresso nel consorzio provinciale. Orvieto, dunque, dovrà rinunciare al corso in Architettura delle costruzioni della Ludovico Quadroni di Roma per salvaguardare la presenza sulla Rupe del corso di Ingegneria delle Telecomunicazioni attivato dall'ateneo perugino. E' quanto emerso dal consiglio di amministrazione straordinario di ieri sera del Csco cui hanno partecipato anche sindaco e vicesindaco che avevano richiesto l'incontro perché potessero riferire la decisione della maggioranza sulla querelle universitaria. "Il consiglio di amministrazione - ha detto il sindaco Mocio all'uscita - ha preso atto della posizione espressa nel documento di maggioranza che ribadisce l'irrinunciabilità, per le ricadute sul tessuto economico e sociale della città, della facoltà d'Ingegneria sulla Rupe e della necessità di rafforzare i rapporti con Perugia entrando nel consorzio provinciale, consorzio cui parteciperà il sindaco". L'ingresso nell'organismo provinciale non compromette, per Mocio, l'esistenza della Fondazione che, dice, "dipende esclusivamente dalla volontà del socio fondatore di rimanere tale. Mentre il consorzio - specifica il sindaco - ha compiti di programmazione, quindi l'ingresso del Comune al suo interno non esclude il perdurare dell'esistenza della fondazione". "L'accordo - ha sottolineato Mocio - è quello di andare a concordare ora ulteriori decentramenti a partire dal corso in Scienze Infermieristiche, ma non solo. Mentre viene meno in questa fase la possibilità di attivare Architettura: nonostante siano state cercate con ogni mezzo altre soluzioni, infatti, non è stato possibile, purtroppo, coniugare gli interessi di tutti gli atenei". Il Centro studi dichiara esclusivamente di aver "preso atto e fatto proprio il documento della maggioranza comunale".

Pubblicato il: 03/10/2006

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