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Vasche di espansione lungo l'asta del Paglia per contrastare l'emergenza idrica

Risoluzione unitaria del Consiglio provinciale. Gli interventi verranno definiti in collaborazione con altri soggetti. Per le scorte idriche dell'area del Paglia verranno utilizzate cave dismesse. La Provincia ha già messo a disposizione 500 mila euro

Politica

Il Consiglio provinciale di Terni, nel corso della sua ultima riunione, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno finalizzato alla predisposizione di un piano straordinario per far fronte ad un'eventuale emergenza idrica. La Provincia di Terni, quindi, dovrà svolgere un importante lavoro di coordinamento tra i vari soggetti interessati (Comuni, Comunità montane, Consorzi di Bonifica e Ambito territoriale ottimale) e, al tempo stesso, predisporre propri programmi alla luce delle vecchie e nuove competenze in materia. I vari progetti e gli eventuali interventi dovranno essere armonizzati attraverso una sorta di "cabina di regia tecnica" che la Giunta sarà chiamata ad allestire. Questi saranno mirati alla realizzazione di scorte idriche da mettere a disposizione del settore agricolo nel periodo estivo, anche attraverso la riutilizzazione di cave dismesse. La Provincia dovrà, inoltre, promuovere incentivi per la riconversione delle colture agricole e degli impianti di irrigazione e predisporre programmi per la riutilizzazione delle acque dei depuratori per usi industriali e di servizio. Il documento è stato illustrato dal consigliere Valentino Filippetti, che ha sottolineato «l'efficacia dell'iniziativa, che consentirà un utilizzo più razionale delle risorse idriche e di fronteggiare eventuali carenze che potrebbero interessare sia le attività agricole che la distribuzione idropotabile. Un problema, questo, di grande interesse per l'Orvietano». L'attualità di questa delicata materia per l'Orvietano è stata evidenziata dalla consigliera Elvira Busà (PdCi), la quale ha affermato che «costruire un progetto con la collaborazione di vari soggetti consente di mettere a sistema una sinergia di esperienze per la soluzione del problema». Per il vice presidente del Consiglio provinciale, Luca Regoli (Fi),«la Giunta provinciale è in netto ritardo su tale problematica». Prima del voto conclusivo è intervenuto l'assessore all'Ambiente Gianni Pelini, il quale ha affermato che «già durante la prima crisi idrica fu approntato un tavolo di confronto al fine di risolvere il problema sul fronte agricolo e furono invitati gli Enti competenti a verificare l'esistenza di progetti e, eventualmente, la possibilità di realizzarli per aumentare l'approvvigionamento idrico in agricoltura. Da questo esame è emerso che il Consorzio di Bonifica "Valdichiana Romana" aveva pronto un progetto preliminare per la realizzazione di vasche di espansione lungo l'asta del Paglia utilizzando cave dismesse. Poiché tale tipo d'intervento risponde alle esigenze di questa area ed è in linea con gli strumenti urbanistici, la Provincia si è impegnata ad affidare la progettazione esecutiva allo stesso Consorzio, mettendo a disposizione propri fondi (circa 500 mila euro). Il Ministero delle Risorse agricole non può esimersi dal finanziare la parte mancante del progetto, che richiederà un impegno complessivo di 3 milioni di euro, e la Regione dell'Umbria non può non tener conto dell'esistenza di un tale progetto. Nessun ritardo, quindi, da parte della Giunta provinciale -ha concluso Pelini, rispondendo anche alle critiche mossegli dal Consigliere Regoli- in quanto proprio la scelta di realizzare il progetto del Consorzio è scaturita dal confronto che si è sviluppato su questa materia».

Pubblicato il: 24/04/2003

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