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La pizza di pasqua

Le pizze o torte di Pasqua, dolci o al formaggio, rappresentano il 'cibo della festa' per definizione, il ritorno dell'abbondanza dopo l'astinenza

Società

Nella cultura contadina tradizionale di Orvieto e dell'Orvietano, il momento pasquale detiene un posto di primissimo piano, essendo collegato al momento del rinnovo vegetativo e alla fine della Quaresima penitenziale. Le pizze o torte di Pasqua, dolci o al formaggio, rappresentano quindi il "cibo della festa" per definizione, il ritorno dell'abbondanza dopo l'astinenza, e per questo motivo ad esse era collegato un vero e proprio ciclo rituale per la preparazione e per il consumo. Banalizzate dal consumismo quotidiano, che le vede oggi presenti tutto l'anno sui banchi di forni e pasticcerie, le pizze o torte pasquali sono ancora oggi oggetto di grande attenzione a livello familiare, e costituiscono un vero e proprio relitto vivente di una tradizione che ancora è tramandata e resa attuale ad Orvieto e in molte località dell'alto Orvietano. Come ha opportunamente evidenziato nei suoi approfonditi studi nel merito il professor Giancarlo Baronti, dell'Università di Perugia/Istituto di etnologia e antropologia culturale, << Il rapido decadere degli stili e dei modelli di vita tradizionalmente orientati, ha avuto tra le altre innumerevoli conseguenze anche quella di far "dimenticare" assieme alle cadenze festive o rituali che costellavano la vita comunitaria tradizionale, anche i cibi che vi erano intimamente connessi>>. Ben al di là dell'oggetto di consumo e del suo valore alimentare e organolettico, la pizza o torta di Pasqua durante la Settimana Santa riuniva e riunisce tradizionalmente tutte le forze femminili della famiglia e del vicinato per la preparazione centralizzata di un significativo numero di pizze volta al consumo interno alle famiglie e allo scambio di doni augurali. Agli uomini erano delegati compiti accessori, come il trasporto dei sacchi di farina o la preparazione del forno, rigorosamente a legna. La mission muliebre era vissuta(ed è ancora, nei pochi casi ancora attuali), come un dovere, un impegno prioritario di responsabilità da portare a termine nel modo migliore, secondo regole e procedure codificate(la scelta degli ingredienti e il dosaggio, l'impasto, la lievitazione, la sorveglianza e il reimpasto notturni, l'infornata).

Pubblicato il: 25/04/2003

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