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Mercoledì Consiglio comunale. Vigilia agitatissima

Incontri politici e commissioni preparatori dell'assise che determinerà la vendita di pezzzi del patrimonio comunale e lo sfondamento del patto di stabilità. Conticelli diffida "tutti" dal portare l'argomento in Consiglio...

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ORVIETO - A ventiquattro ore dall'approvazione della manovra di riequilibrio che ha fatto emergere un buco di 6 milioni di euro nelle casse del Comune e che segna lo sfondamento del patto di stabilità e la vendita degli immobili di proprietà comunale (per un valore di 8 milioni di euro), sale la febbre della maggioranza, alimentata dallo scontro interno con Rifondazione comunista e dalle richieste di dimissioni dell'opposizione. A tentare in extremis di bloccare la manovra, ieri, è stata anche "Altra Città". Lo ha fatto con una diffida - notificata a sindaco, presidente del consiglio, consiglieri, assessori, dirigenti, revisori e prefetto - che addita come carente e poco chiara la documentazione del bilancio che tralascerebbe cifre e spiegazioni per diverse migliaia di euro.  Fanno quadrato sulla correttezza del lavoro degli uffici comunali tanto il sindaco Mocio che Marco Frizza, presidente della commissione competente riunitasi ieri, a partire dalle 21 e fino a tarda sera, per traghettare la manovra al consiglio di domani che la dovrà approvare.

Ventiquattro ore lunghissime nelle quali si attende con impazienza di apprezzare i risultati degli incontri serali di ieri.  La commissione per l'alienazione del patrimonio prima e il vertice di maggioranza poi. Gli occhi sono tutti puntati sulla decisione di Rifondazione comunista che, contraria alle vendite immobiliari, dovrà decidere del proprio ruolo, dentro o fuori una coalizione in cui si sente alleato di serie B e dove esprime un consigliere sfiduciato che non ha alcuna intenzione di lasciare il partito e la rappresentanza in assise. Sulla questione il presidente Gialletti è chiaro: "Anche se Imbastoni è sfiduciato, se non si dimette io ho le mani legate".   

Pubblicato il: 26/09/2006

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