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Senza rifiuti e legge speciale il bilancio non ce la fa: il Comune vende proprietà immobiliari e sfonda il patto di stabilità

Il rispetto della Finanziaria avrebbe significato rinunciare a spendere oltre 12 milioni di euro per Complanare, Osservatorio Rupe, parco Archeologico e banda larga. Vendite di immobili e accordi di programma per far fronte ad un buco di circa 6 milioni di euro...  Così il sindaco Mocio spiega le operazioni 'salva bilancio'

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ORVIETO - Senza i rifiuti e la legge speciale il bilancio non ce la fa: il Comune vende proprietà immobiliari e sfonda il patto di stabilità. Il rispetto dei limiti imposti dalla Finanziaria avrebbe significato "bloccare l'azione amministrativa rinunciando a spendere oltre 12 milioni di euro che il Comune ha in cassa per Complanare, Osservatorio Rupe, parco Archeologico ambientale e banda larga". E' così che il sindaco, Stefano Mocio, spiega il provvedimento "salva bilancio", una decisione sudata per tutta l'estate in un confronto serrato, a tratti anche lacerante all'interno della maggioranza.

Una decisione assunta, spiega il capo dell'esecutivo, per "favorire il risanamento, il riequilibrio del bilancio e lo sviluppo economico cittadino". Allo sfondamento del patto di stabilità si unisce un'altra risoluzione che è quella, a fronte di un buco nelle casse di circa 6 milioni di euro, di vendere alcuni immobili di proprietà comunale: negozi in via San Leonardo, appartamenti nel centro storico, l'ex mattatoio, un edificio dell'area industriale, le Zitelle Sperse di via Pecorelli (ad eccezione del primo piano), la mensa e altre parti della Piave, la sede dell'istituto professionale. Questi ultimi immobili, in particolare, non saranno propriamente oggetto di vendita ma di accordi di programma concertati all'interno di un gruppo di lavoro che si è appositamente costituito tra Comune-Regione-Provincia-Asl.

L'operazione, nonostante le penalizzazioni cui si va incontro con lo sfondamento del patto (minori trasferimenti, riduzione del 10% della spesa, blocco delle assunzioni) è stata giudicata la più conveniente per "stabilizzare il bilancio - ha detto Mocio - nella consapevolezza però che per il futuro, se non vi saranno novità positive nella Finanziaria 2007, si dovrà procedere a nuove razionalizzazioni".

Solo così sarà possibile da subito dare il via alle azioni di risanamento e sviluppo già deliberate. "Incrementare il numero delle abitazioni nel centro storico - illustra Mocio - migliorare la funzionalità di alcune strutture pubbliche ed utilizzare tutta la parte della Piave non già destinata ad uso pubblico, per realizzare un progetto unitario di sviluppo".

Pubblicato il: 22/09/2006

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