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Protesta dei cinghialisti, pronto il ricorso al Tar

Per domani sera è fissato l’incontro in vista della sottoscrizione, da parte delle doppiette in guerra contro il nuovo regolamento regionale, dell’annunciato ricorso al tribunale amministrativo umbro...

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ORVIETO – Protesta dei cinghialisti, pronto il ricorso al Tar. Per domani sera è fissato l’incontro in vista della sottoscrizione, da parte delle doppiette, in guerra contro il nuovo regolamento regionale, dell’annunciato ricorso al tribunale amministrativo umbro. 

“La Regione, infatti – annunciano le squadre dei cinghiasti - nonostante l’iniziativa assunta da oltre mille800 cacciatori umbri all’indomani della pubblicazione del nuovo regolamento non ha ancora provveduto a correggere le evidenti incongruenze che penalizzano le squadre con basso numero di iscritti”. “Molte delle previsioni introdotte non sono, infatti, in alcun modo ispirate alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza, ma hanno lo scopo di penalizzare la caccia al cinghiale a favore di altre forme di esercizio dell’attività venatoria mediante la cancellazione di oltre la metà delle squadre esistenti”. “Tuttavia – aggiungono, sentito l’avvocato, Manlio Morcella - è già evidente che la Regione ha fallito l’obiettivo. Le squadre regolarmente costituite alla data 15 luglio sono, infatti, sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente. Appare, pertanto, vieppiù miope l’introduzione del divieto della caccia congiunta che andrà a determinare la costante occupazione di tutti i settori disponibili, ovvero ciò che la regolazione regionale voleva evitare. Così, la complessiva modifica normativa, voluta per favorire la lobby dei cacciatori non cinghialisti si tramuterà in un peggioramento della situazione esistente a tutto discapito degli interessi delle associazioni venatorie e delle Atc che hanno sollecitato l’intervento”.

Tutto questo per i cacciatori sarebbe il risultato “dell’erroneo metodo seguito dalla Regione, che ha proceduto nella redazione del regolamento senza alcuna concertazione con le squadre destinatarie della normazione e, oltretutto, senza alcun serio studio della situazione che permettesse di ricercare soluzioni efficaci e condivise”. Di qui la decisione che domani sera potrebbe essere formalizzata di continuare la propria battaglia attraverso le vie legali.

Pubblicato il: 19/09/2006

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