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L'onorevole Ali Khalil Rashid ed il senatore Stefano Zuccherini chiedono l'impegno di enti ed associazioni produttive per salvare lo stabilimento Acqua Panna

Acqua Panna sorgente Tione di Orvieto, quali sono le vere intenzioni della multinazionale Nestlè ?  

Acqua Panna sorgente Tione di Orvieto, quali sono le vere intenzioni della multinazionale Nestlè ?  

Questa la domanda che si pongono Zuccherini e Rashid nel loro comune intervento, teso a sensibilizzare tutti gli attori della vicenda, che segna un ulteriore passo indietro della situazione produttiva del territorio.

"La situazione dello stabilimento della San Pellegrino sorgente Tione di Orvieto ha necessità di essere affrontata con risoluta determinazione. Gli intenti della multinazionale Nestlè appaiono fin troppo chiari; gestire un graduale disimpegno dal territorio realizzando la chiusura dello stabilimento orvietano traendone il massimo profitto senza alcun conflitto sociale.

Una sorta di anestesizzazione della situazione per abbandonare il campo e lasciare i lavoratori ed il territorio orvietano dopo un decennio di sfruttamento della risorsa acqua pressoché a costo zero.

Il rischio serio che si paventa è quello dell'arrivo di speculatori poco interessati al proseguo e potenziamento della attività produttiva, ma consapevoli dell'"affare" rappresentato dall'immobile dello stabilimento. Orvieto ha già seri problemi produttivi rappresentati da una situazione occupazionale poco florida. Per questo è necessario che tutte le Istituzioni a partire dalla Regione Umbra dalla Provincia di Terni e dai comuni del Circondario, si impegnino ad un confronto serio con la proprietà. E' quello che le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl ,Uil, chiedono con forza. L'altro attore che deve battere un colpo è l'Associazione industriale e le categorie produttive, che non possono e non devono svolgere solo una azione di mera assistenza o denuncia. Sono proprie le imprese del territorio le associazioni di categoria che, quanto gli altri, devono fare scudo e forza per impedire che l'orvietano diventi terra di conquista di "attenzioni" poco chiare.

Verificheremo, per quanto ci riguarda, con le istituzioni locali, se chiedere un incontro, qualora se ne evidenziasse la necessità, con il Ministero del Lavoro e con il dicastero delle Attività produttive".

 

Pubblicato il: 14/09/2006

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