Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Cittadini per l'Ulivo. Agenda di lavoro per i prossimi mesi

Ruolo dell'Orvietano in Umbria e impegno per la nascita del Partito democratico. Con qualche frecciata ai fratellasti ulivisti di Scopetti e Stella

foto di copertina

I Cittadini per l'Ulivo, una della associazioni cittadine costruite per concretizzare il progetto del partito democratico ma anche per impegnarsi sul quotidiano della città e del territorio, apre la stagione con l'individuazione dell'agenda politico amministrativa dei prossimi mesi.
Borrello e i suoi hanno individuato il ruolo dell'Orvietano in Umbria come uno degli argomenti chiave su cui sviluppare il dibattito locale. Poi, ovviamente, il processo di costruzione del nuovo partito, non sensa qualche ficcata nei confronti dei fratellasti ulivisti di Scopetti e Stella,(ci sono soltanto loro n.d.r.) che secondo Borrello, pur senza citarli espressamente, perseguirebbero obiettivi "che nulla hanno a che fare con la nascita del partito democratico".
Fratelli serpenti. 

Questo il testo integrale dell'intervento di Paolo Borrello, coordinatore orvietano dei Cittadini per l'Ulivo

"Quali sono le principali problematiche verso le quali potrà indirizzarsi, nelle prossime settimane, l'attività della nostra associazione, i Cittadini per l'Ulivo, ma anche quella di altri soggetti politici e sociali che operano nell'Orvietano?

Innanzi tutto la necessità di impegnarsi affinché il ruolo, il peso, dell'Orvietano, all'interno dell'Umbria, si sviluppi in misura considerevole.

Alcuni si sono accorti che quel ruolo poteva ridursi solamente dopo la diffusione delle notizie circa la possibile soppressione del corso di laurea in ingegneria delle telecomunicazioni.

In realtà quel ruolo si è già ridotto, per vari motivi, da diversi anni ormai (a partire dalla soppressione della ASL?), continua a ridursi costantemente e le prospettive non sono affatto rosee. Ad esempio la probabile istituzione di quattro ATO, con competenze ben più ampie delle attuali, e con un solo ATO per l'intera provincia di Terni, potrebbe contrastare le specifiche esigenze dell'Orvietano. E, a tale proposito, dove è andata a finire l'opportunità, più volete rilevata in passato, che la struttura istituzionale dell'Umbria si articoli in 5 aree di cui una può essere l'Orvietano, eventualmente insieme al Trasimeno e ad alcuni comuni dell'Amerino, sviluppando ancora di più le relazioni con i vicini territori della bassa Toscana e dell'Alto Lazio?

E' comunque evidente che, nel corso degli anni '80 e per gran parte degli anni '90, il ruolo dell'Orvietano in Umbria si era invece accresciuto, grazie soprattutto all'elaborazione e all'attuazione del progetto Orvieto (ormai dimenticato?). E non si può non rilevare, a dieci anni dalla morte di Adriano Casasole, che l'importanza dell'operato di Casasole dipende prevalentemente dal fatto che Casasole fu uno dei principali artefici, non il solo ma insostituibile, del progetto Orvieto. Vorrei aggiungere, poi, che ho appena iniziato a realizzare uno studio sul progetto Orvieto, che per la verità non so se potrà essere pubblicato, soprattutto per fornire un piccolo contributo rivolto a non far dimenticare un'azione politico-amministrativa che ha notevolmente contraddistinto, in senso positivo, la storia recente di Orvieto.

Altri temi potrebbero e dovrebbero essere oggetto della nostra, e della altrui, attenzione?

Ad esempio, l'impegno per modificare la legge elettorale, voluta dall'ormai defunto governo presieduto da Berlusconi. E' improbabile che si riesca a modificare in Parlamento quella legge elettorale. A molti partiti, di entrambi gli schieramenti, conviene infatti che la legge elettorale attualmente in vigore non muti. Quindi è probabile che diventi indispensabile sostenere, fin dalla raccolta delle firme necessarie per la sua realizzazione, il referendum i cui promotori si propongono appunto di modificare radicalmente l'attuale legge elettorale.

Inoltre l'impegno per la nascita del partito democratico, nella consapevolezza che a livello locale tale impegno deve essere caratterizzato in primo luogo dalla promozione di un approfondito dibattito su quali caratteri potrà avere quel partito, soprattutto con contributi di personalità di rilievo nazionale, evitando invece che la discussione sul partito democratico abbia ad Orvieto finalità diverse da quelle enunciate, inerenti invece il raggiungimento di obiettivi perseguiti da singoli esponenti politici locali, o da loro gruppi, obiettivi che nulla hanno a che fare con la nascita del partito democratico".

 

Pubblicato il: 08/09/2006

Torna alle notizie...