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Caccia. Accordo concluso con la Provincia di Roma

Concessione delle residenze venatorie e dei secondi ambiti a tutti i richiedenti. Soddisfazione del presidente Cavicchioli e dell'assessore  Pelini per la possibilità deldi emendamenti migliorativi del decreto governativo

La Giunta provinciale di Terni ha approvato l'accordo sulla mobilità venatoria stipulato dalle Province di Terni e Perugia con la Provincia di Roma. L'intesa prevede la concessione delle residenze venatorie e dei secondi ambiti a tutti i richiedenti, nei limiti stabiliti dall'accordo quadro sottoscritto dalla Regione Umbria e dalla Regione Lazio, nonché un pacchetto di venti giornate per la caccia alla fauna migratoria, a decorrere dal prossimo 1° ottobre con un numero massimo giornaliero di 300 cacciatori, mediante il sistema della teleprenotazione gestito dalla Provincia di Terni.

"L'accordo - dichiarano il presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, e l'assessore provinciale alla Caccia, Gianni Pelini - conferma sostanzialmente i contenuti dell'anno precedente, i buoni rapporti istaurati fra le Province interessate, rappresentando una positiva risposta alle esigenze di una corretta mobilità dei cacciatori del nostro territorio, con particolare riferimento alla selvaggina migratoria. Questa possibilità di accesso, così come prevista dall'accordo, risponde in maniera adeguata alle esigenze riscontrate anche in passato".

Sul versante del confronto con il Governo per il decreto 251 e in particolare sulle posizioni emerse in merito, Cavicchioli e Pelini esprimono soddisfazione per la disponibilità manifestata verso un reale processo di concertazione in ordine ad emendamenti migliorativi. "A tale proposito - affermano presidente e assessore - la Regione Umbria e le due Province di Terni e Perugia hanno elaborato una piattaforma comune che prevede una specificazione dei ruoli, dell'attività e delle competenze dell'INFS (Istituto Nazionale della Fauna Selvatica) e degli Osservatorio faunistici regionali, la reintroduzione nell'elenco delle specie cacciabili dello storno e del passero, superando così le difficoltà che si sono riscontrate nell'applicazione della legge sulle deroghe. Le altre questioni - proseguono i due amministratori - per l'attività venatoria in deroga rispetto alle direttive comunitarie dovranno essere affrontate tenendo conto delle modifiche al ruolo dell'INFS e degli osservatori regionali e del dettato della normativa comunitaria. Il processo attivato consente di confermare gli elementi positivi introdotti dal decreto, che ha permesso di affrontare situazioni che altrimenti, a seguito di pronunce giurisprudenziali e della normativa comunitaria, avrebbero creato notevoli difficoltà in particolari aree del territorio, e di recuperare un utile percorso di concertazione con tutti i soggetti interessati".

In data odierna l'assessore Pelini ha incontrato il dottor Salvatore Grillo, nominato commissario per gli interventi finalizzati al contenimento della specie cinghiale nelle aree di competenza degli Enti Parco e nel territorio demaniale della Comunità montana Monte Peglia e Selva di Meana.

Pubblicato il: 09/09/2006

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