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E' il Fanum Voltumnae? Certamente una scoperta di grande imporanza archelogica

Lo sostiene Paolo Bruschetti, direttore archeologo della Soprintendenza archeologica per l'Umbria

"Fanum o non Fanum"? Il fascino e il mistero del mondo etrusco continua a dividere gli animi. Tra tutte le voci di dissenso che in questi giorni hanno sollevato un coro di polemiche circa il ritrovamento del presunto tempio etrusco nella spianata di Campo della Fiera, c'è anche chi, coma Paolo Bruschetti, direttore archeologo della Soprintendenza archeologica per l'Umbria, grida all'eccezionalità del ritrovamento. "Che si tratti o meno dell'antico Vaticano in cui gli etruschi si riunivano in concilium, l'unica cosa certa, al momento, è l'importanza archeologica che riveste la scoperta". "La sicurezza matematica che si tratti effettivamente del Fanum - ha precisato - potrebbe uscire fuori solamente se, da ulteriori scavi, fossero rinvenuti doni sacri o l'iscrizione al Dio Voltumna". Gli elementi di sacralità, a questo punto, potrebbero essere la chiave del mistero, il grido che potrebbe mettere a tacere tutti quelli che, tra studiosi e etruscologi, fino ad ora si sono apprestati a smentire l'eccezionalità del reperto. "Sono pienamente d'accordo - ha sottolineato Bruschetti - con le dichiarazioni fatte dalla direttrice degli scavi, la professoressa Stopponi, circa l'ampiezza e le caratteristiche dell'area sacra, che sembrano confermare l'ipotesi che si tratti effettivamente del santuario dedicato al Dio Voltumna". "Al di là delle fantasie di 'fantomatici' studiosi - ha poi concluso l'archeologo - possiamo senza alcuna ombra di dubbio dire che si tratta di un ritrovamento di eccezionale livello soprattutto per una piccola entità come Orvieto".

 

 

Pubblicato il: 07/09/2006

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