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Assocommercio affossa l'università. Nell'ex ospedale una beauty farm

Suggestivo progetto del presidente Carlo Perali e dei suoi commercianti. Lanciò poco tempo fa l'idea di una strada che salisse attraverso la valle di Benano per arrivare velocemente fino ad Acquapendente

foto di copertina

Carlo Perali, a nome dei suoi iscritti ad Assocommercio, affonda il progetto dell'università ad Orvieto e propone di utilizzare l'immobile dell'ex ospedale, lì in piazza Duomo, per uno stabilimento termale.

Il fantasioso presidente, dirigente anche di Forza Italia nostrana, che lanciò poco tempo fa l'idea di una strada che salisse attraverso la valle di Benano per arrivare velocemente oltre l'Alfina, fino ad Acquapendente, non rinuncia all'originalità.
Dopo avere dimostrato che l'università orvietana non ha futuro, sostiene la validità economica e progettuale delle terme orvietane, di una "beauty farm" sul ciglio della rupe, generatrice di prosperità.

Pubblichiamo integralmente il comunicato diffuso da Assocommercio.

"L'arroganza di Perugia non è certo una virtù nascosta poiché sono state molteplici le volte in cui ha potuto manifestarsi con pretese inaccettabili a cui noi tutti siamo ormai abituati. Una di queste  è il braccio di ferro che si è animato in questi giorni ma esistente da qualche tempo, tra il capoluogo umbro e la città di Orvieto, nel particolare il suo Centro Studi.

Il Centro Studi Città di Orvieto in lotta più per la conservazione di un diritto ad esistere piuttosto che per creare una reale prospettiva di sviluppo come università locale , si è scontrato con quello ben più solido di Perugia in una prova inutile, perché troppo costosa e senza prospettive.

La lotta di sopravvivenza che il nostro "piccolo ateneo" è costretto a sostenere contro università molto più grandi e affermate sembra naufragare essenzialmente per una consistente riduzione di studenti e iscrizioni registrata in campo nazionale. Il nostro centro non può competere con una concorrenza più accanita o con i colossi dell'università e sarebbe un'autentica follia sperare sulle ridottissime possibilità offerte dal nostro territorio quando proprio da questi centri a noi troppo vicini come Perugia, Terni e Viterbo riceviamo la nostra maggiore concorrenza, come per altro aveva anche sottolineato il prof. Perita in un incontro qui ad Orvieto

Inoltre la nostra università, quasi sconosciuta rispetto alla altre, produce naturalmente anche laureati con una qualifica meno autorevole. In un momento come questo in cui mancano i posti di lavoro e che per accedervi oltre che alla laurea servono sempre maggiori titoli di riconoscimento, la laurea conseguita ad Orvieto risulta poco utile allo scopo. Sarà invece più conveniente indirizzare altrove i soldi della fondazione Cassa di Risparmio che ora alimentano l'esistenza del Centro Studi di Orvieto e destinare quella struttura ad altri intenti sicuramente più redditizi e con maggiori prospettive .        

Infatti  la struttura dell' ex ospedale si presta a numerose altre attività, non ultima ad un centro benessere con attività termali, un settore al momento in forte sviluppo e in grado di attirare un numero consistente di visitatori che scelgono di sottoporsi sia a trattamenti estetici che cure riabilitative particolarmente indicate anche per l'età avanzata. Sicuramente una struttura simile che si presta benissimo a trasformazioni di tipo alberghiero aperto peraltro su una piazza unica al mondo e con un parco che si estende fino al ciglio della rupe, non potrà che rappresentare un'occasione appetibile per chi avesse l'intenzione di realizzare una beauty farm di grande qualità, che sicuramente offrirebbe posti di lavoro e un'economia ricca d cui beneficerebbe tutta la città

L'alimentazione di un'illusione che rimarrà tale costruirebbe per noi la nostra peggior disgrazia, perché ai soldi spesi male si sommerebbero anche le occasioni perse che insieme al tempo costituirebbero un' aggravante molto rischiosa soprattutto se sperimentato su una città già avviata al suo declino".

Il presidente di Assocommercio Carlo Perali

                                                                                                                                      

Pubblicato il: 06/09/2006

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