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Fanum Voltumnae. Non tutti sono d'accordo

Il professor Omero Bordo racconta perché quello scoperto non può essere il tempio etrusco da tutti cercato e mai trovato

di Sara Simonetti

 "Fanum Voltumnae", arrivano i primi dubbi sul ritrovamento. Potrebbe essere la tomba di un re etrusco, quella riportata alla luce dalla campagna di scavo avviata dall'Università di Macerata, e non, come credono alcuni esperti, l'antico santuario federale delle dodici città etrusche. E' piombata come un fulmine a ciel sereno, proprio nel momento in cui la Rupe stava festeggiando la chiusura dei sei anni di scavo nell'area dell'ex Campo della Fiera, la smentita da parte di Omero Bordo, uno dei massimi esperti di reperti etruschi. "Ma quale Fanum Voltumnae? Dallo scavo di Orvieto - ha spiegato l'esperto - io penso che sia venuta fuori la tomba di un Lucumone, una sorta di magistrato supremo che tra gli etruschi deteneva il potere". E' arrivata così secca, battuta dalle principali agenzie di stampa, l'affermazione di Bordo nel mettere in dubbio la scoperta del santuario, una sorta di Vaticano, in cui ogni anno i capi politici e religiosi si riunivano in consiglio, nella spianata di Campo della Fiera.  La smentita dell'esperto, potrebbe, a questo punto, inficiare l'esito dello scavo, diretto dalla professoressa Simonetta Stopponi, che proprio venerdì scorso aveva dimostrato come tutte le caratteristiche dell'area sacra combaciassero fedelmente con quelle del santuario dedicato al dio Voltumna. Ma le sue dichiarazioni sembrano essere in aperto contrasto e cozzare in ogni sua parte con quelle di Bordo, il quale ha risolutamente sottolineato l'impossibilità che si tratti realmente del Fanum Voltumnae. In particolare, sarebbero due gli elementi che dimostrerebbero l'erroneità della 'diagnosi' emessa dalla professoressa Stopponi.

Il primo riguarda la collocazione del reperto. "Infatti - sostiene Bordo - se gli etruschi avessero dovuto costruire un luogo del genere l'avrebbero fatto in una delle due città più importanti della Lega: Tarquinia, che vantava più di 100 mila abitanti, o Volterra''. L'altro elemento, invece, riguarderebbe il ritrovamento di alcuni reperti rinvenuti accanto al presunto santuario.  "Si tratta di tombe. E' necessario ricordare - ha precisato l'esperto - che per il popolo etrusco il 'sonno eterno' era sacro, figurarsi quindi se andavano a costruirci vicino un luogo di caos e di potere". Due elementi, quelli riportati da Bordo, che smentirebbero in toto la natura dell'importante scoperta.

"Il ritrovamento di cui si parla, potrebbe essere semplicemente la tomba di un Lucumone, una specie di re etrusco, o della sua famiglia". "Purtroppo - sottolinea Bordo - non è possibile imparare tutto dai libri, è necessaria una buona dose di esperienze sul campo, prima di fare rivelazioni sensazionalistiche". "Inoltre - ha concluso - le mie posizioni sono avallate anche dalla forza economica che città come Tarquinia o Volterra avevano all'interno della Lega etrusca, per la forte presenza di saline nel territorio, una fonte di grandissima ricchezza nell'antichità".

 

 

 

Pubblicato il: 04/09/2006

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