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Mobilità venatoria. Oggi la Giunta provinciale delibera

Il presidente Cavicchioli chiama tutti ad un "dialogo costruttivo e ad argomentazioni serie e non strumentali"

foto di copertina

Il Presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, ha convocato per oggi la Giunta provinciale per deliberare sugli accordi relativi alla mobilità venatoria con le province di Rieti, Roma, Frosinone e Latina e per le determinazioni inerenti la possibilità di svolgere l'attività venatoria per i cacciatori locali che hanno le "residenze" in altri ambiti.

"Le reiterate polemiche che stanno caratterizzando il dibattito di questi giorni sulla caccia ed alcune prese di posizione oggettivamente infondate - dichiara il presidente Cavicchioli - non facilitano il raggiungimento degli obiettivi che il mondo venatorio ha individuato e rischiano di introdurre divisioni con le altre componenti che interagiscono in questo settore. Il decreto del Governo - osserva poi il presidente - che può e deve essere migliorato mediante un processo di concertazione reale con i rappresentanti delle regioni, delle province e delle associazioni venatorie, ha affrontato situazioni che avrebbero creato notevoli problemi a seguito delle pronunce della giustizia amministrative e comunitaria e consentendo l'esercizio dell'attività venatoria in modo regolamentato nelle ZPS (Zone di protezione speciale) dal prossimo 17 settembre. Vanno quindi riconosciuti anche gli elementi positivi di una normativa che alla luce delle sentenze intervenute e delle posizioni della Comunità europea, si rendeva indispensabile per non creare ulteriori problemi ai cacciatori.

E' indubbio - aggiunge poi Cavicchioli - che va affrontata con coerenza anche la materia delle specie cacciabili con la reintroduzione di alcune di queste, tenendo conto della diffusione e dei problemi per l'agricoltura, così come del tema delle deroghe e del ruolo dell'Osservatorio nazionale della Fauna selvatica e degli Osservatori locali. Solo in un contesto di dialogo costruttivo e di argomentazioni serie e non strumentali, senza disperdere il patrimonio comune che in questi anni è stato posto in essere con il mondo agricolo e ambientalista, è possibile affrontare e risolvere positivamente le problematiche della caccia, in un'ottica che salvaguardi gli interessi generali".

 

Pubblicato il: 01/09/2006

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