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Risorge l'idea di Tuscia

A rilanciarla nell'agone politico è un membro autorevole di Forza Italia orvietana, Guido Turreni. Famiglia secessionista: suo padre, Agostino Turreni, fu consigliere comunale eletto nella lista della Tuscia nel 1994 insieme a Pier Luigi Leoni

foto di copertina

di Dante Freddi

Ritorna l'idea della Tuscia ed a rilanciarla nell'agone politico è un membro autorevole di Forza Italia orvietana, Guido Turreni(nella rubrica "Corsivo" il suo intervento). Famiglia secessionista: suo padre, Agostino Turreni, fu consigliere comunale eletto nella lista della Tuscia nel 1994 insieme a Pier Luigi Leoni.

Nel 2004 il movimento Orvieto Provincia fu sonoramente bocciato dagli elettori ma oggi il momento è favorevole e ad infiammare la fiaccola sopita della secessione dall'Umbria ci ha pensato il rettore perugino Bistoni, come se non bastassero la Lorenzetti ed i suoi.

Le lamentazioni di chi, come me, ritiene insopportabili il peruginismo ed il ternanismo che subiamo da decenni hanno trovato un'ulteriore opportunità di sfogo, anche se si riducono  soltanto  ad atteggiamenti emotivi e non raggiungono la forza ed il valore di azioni concrete.

Una percezione del rapporto con Regione e Provincia diversa da quella esistente è nell'aria e si esprime continuamente. Durante i consigli comunali, ad esempio, di fronte a situazioni cruciali della vita amministrativa, il dibattito arriva sempre ad affrontare il problema dei rapporti con Regione e Provincia, basti pensare alla sanità, ai rifiuti, alla viabilità.
Dal dibattito emergono puntualmente due punti di vista: quello di Barbabella e quello di Capoccia.
Capoccia sostiene che dobbiamo immaginare il nostro sviluppo all'interno della programmazione regionale e provinciale, Barbabella reclama un ruolo più dignitoso ed incisivo per l'Orvietano seppure all'interno di quel processo.
Non sono sfumature. E se i legami della dirigenza orvietana dei partiti sono oggi tutti all'interno dell'Umbria e, tra qualche schiaffo e qualche carota, lì vivono, si alimentano e resistono al cambiamento, l'opinione pubblica non è sensibile a questi rapporti e domani quel movimento della Tuscia, sorto già subito dopo la guerra, potrebbe nutrirsi di nuova linfa.

In questa congiuntura la mia simpatia va  all'atteggiamento fiero di Barbabella e mi sembra ragionevole anche la strategia di Guido Turreni.

La ragione  consiglia però cautela, lo capisco, e noto che sulla questione università le dichiarazioni ufficiali di quanti hanno responsabilità amministrative, politiche e sindacali è improntata ad uno stile curiale attento a non suscitare permalose reazioni di chi a Perugia conta e decide.
Questo bisogno di esercitare la responsabilità  con supina accettazione non fa però che accentuare la mortificazione, anche personale, ed offrire sostanza al bisogno di cambiamento, fonte di ogni movimento rivoluzionario, anche piccolissimo, anche individuale.

Nella foto, l'avvocato Guido Turreni

Pubblicato il: 31/08/2006

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