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Assocommercio. No ai varchi elettronici

I varchi su Corso Cavuor serviranno a controllare il traffico irregolare che si immette nel centro storico

foto di copertina

Assocommercio di Carlo Perali prende posizione nei confronti dei varchi elettronici che saranno posti su Corso Cavuor, a piazza Chaen ed al teatro, per controllare il traffico irregolare che si immette nel centro storico.
Secondo Perali la soluzione è un viglile che informi e non mezzi repressivi.

Questo il testo diffuso da Assocommercio.

"Abbiamo più volte ribadito la nostra contrarietà ai varchi elettronici motivata dall'impossibilità di adottare regolamenti da città in un  centro storico che non supera il chilometro e mezzo di lunghezza. Non crediamo infatti all'utilità dei sistemi sofisticati al solo e unico scopo di spiare il comportamento di alcuni conducenti irresponsabili o scopiazzare le disposizioni adottate nelle grandi metropoli, al solo fine di proporre qualcosa che dia la sensazione di moderno quando invece a mancare sono solo dei semplici parcheggi.

Questo limita la privacy e di sicuro non agevola il commercio allontanando in primis quanti ancora scelgono Orvieto per i loro acquisti, nonostante i prezzi alti dei parcheggi, e i turisti sprovvisti anche di indicazioni utili per visitare la città.

Allora sarà più necessaria la presenza fisica di un vigile che abbia una buona conoscenza delle lingue e che sia in grado di fornire indicazioni giuste, invece di uno abbia il compito di sanzionare chi non si attiene al regolamento.

C'è la necessita di un vigile che impedisca ai furgoni dei rifornimenti commerciali di attraversare impunemente il centro storico o a chi ancora con la scusa di una firma strappata a favore della lotta contro la droga tampini invece il solito turista. Serve insomma la presenza di qualcuno che faccia rispettare quelle regole essenziali che contribuiscono a dare della città di Orvieto un'immagine diversa. Sarebbero posti di lavoro in più che scongiurerebbero la presenza di un controllo fastidioso di cui peraltro nessuno avverte la necessità".

Pubblicato il: 31/08/2006

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