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Folk Orvieto Festival 2006 - edizione zero


Dedicata all'Italia, all'Irlanda e alla Russia. Il 18,19, 20 agosto in Piazza Fracassini, ad Orvieto

foto di copertina

Tre giorni di festa folk in uno dei centri storici più pittoreschi del Centro Italia: musica, danza, cibi, bevande e artigianato della tradizione popolare italiana ed internazionale.

Con il patrocinio del Comune di Orvieto e in collaborazione con l'associazione Te.Ma., il Laboratorio Teatro Orvieto e l'Associazione Culturale "Liberarte" nasce ad Orvieto una nuova manifestazione culturale.

Si tratta di "Folk Orvieto Festival 2006 - edizione zero"  che si svolgerà il 18, 19 e 20 agosto in Piazza Fracassini sulla Rupe, a pochi passi da Piazza del Popolo e da Corso Cavour presso  "Piano Terra".

Una intensa tre giorni con musiche, danze, gastronomia, artigianato della tradizione popolare italiana ed internazionale.  Già questa edizione "zero" presenta artisti di tutto rilievo e le tre giornate sono dedicate specificamente a tre paesi, l'Italia naturalmente, insieme a Irlanda e Russia.

Ad esibirsi per primi, venerdì 18 agosto sul palco posto nel pieno centro storico di Orvieto, tra il principale Corso Cavour (ex-Via Maggiore) e la storica Piazza del Popolo, sarà uno dei binomi più celebri ed apprezzati del panorama della musica e della ricerca nella tradizione popolare marchigiana e italiana, Gastone Pietrucci insieme a La Macina il celebre ensemble di musica popolare italiana sulla scena da quasi 40 anni, appena reduci dalla pubblicazione del loro ultimo album "Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto" (Vol II - Storie di note 2006).

Il giorno seguente, sabato 19 agosto,  un'altra grande esponente della musica popolare, questa volta internazionale, autentica ambasciatrice in Italia e nel mondo della tradizione musicale del suo paese, la cantante e compositrice irlandese Kay Mc Carthy, sarà di scena, accompagnata dal suo ensemble di virtuosi musicisti.

In tutte e due prime giornate del festival, la prima parte della manifestazione, tra le 19.00 e le 21.30, dedicata soprattutto alla visita a stand e mostre e alla degustazione di cibi e bevande della tradizione popolare e del Mercato Equo e Solidale, con la possibilità di cenare con piatti tipici dei luoghi delle musiche proposte, avrà al centro l'esibizione di due esponenti del panorama della canzone popolare e d'autore del centro Italia, Viola Buzzi ed Elisa Tonelli, che a due voci e due chitarre, presenteranno, suddiviso in due parti nelle due giornate, il loro spettacolo di celebri canzoni della tradizione popolare italiana, intitolato "Italia bella mostrati gentile".

La giornata di chiusura, domenica 20 agosto, presenterà fin dalle ore 17.00, in chiave di festa e di incontro fra culture, una importante formazione di Mosca che da anni si dedica alla ricerca e alla riproposizione dell'immenso patrimonio rappresentato dai canti e dalle danze della secolare tradizione russa.  Il gruppo Dreva Folk, in abiti e con strumenti tradizionali, inizialmente, nel pomeriggio darà vita, con danze emozionanti e trascinanti, ad una grande festa dedicata in particolare ai tanti immigrati dai paesi ex-sovietici che ora lavorano in Italia, ma ovviamente aperta a tutti coloro che vorranno parteciparvi.  I canti e le danze saranno accompagnati da una autentica cena russa, con piatti tipici quali la Kascia e il Borsc e bevande come il Fructovnij Kompost.

Alle 21.00 i Dreva Folk torneranno in scena, questa volta sul palco, presentando un concerto con le più belle canzoni della tradizione popolare russa (Russkie narodnie piesnie), evento di certo non molto frequente sui palcoscenici italiani e perciò di notevole interesse.

Tutti i cibi e le bevande proposti provengono dal Mercato Equo e Solidale e da produzioni orvietane e umbre.

La serata irlandese di sabato 19, in particolare, sarà in favore dell'Associazione ORVIETAMA, che raccoglie diversi gruppi AMA, di Auto Mutuo Aiuto.

La manifestazione è organizzata dalla Bottega Equo e Solidale "Piano Terra", che mette a disposizione e allestisce la bella piazza Fracassini adiacente alla propria sede, l'Antica Cantina, che cura la somministrazione dei cibi e delle bevande tradizionali, allestendo nelle tre giornate anche delle cene tipicamente umbra (il 18), irlandese (il 19) e russa (il 20), Storie di Note, che  cura la programmazione musicale e degli aspetti tecnici e dall'Associazione Culturale Zerotre.

Per informazioni: 0763 / 344746    info@umbriafelix.it

Schede

La storia de LA MACINA
Gruppo di Ricerca e Canto Popolare Marchigiano- Anno di fondazione: 1968

Una quasi quarantennale attività, la pubblicazione di ben undici dischi e del volume Cultura Popolare Marchigiana di Gastone Pietrucci ("sicuramente la più ampia e organica raccolta di canti popolari che vantino le Marche", Gastone Venturelli, dalla prefazione al disco de La Macina, C'era una volta Caterina nerina baffina de'la pimpirimpina, 1986)  fanno del gruppo La Macina, l'unico autorevole portavoce di quello che è il ricchissimo patrimonio della tradizione e della cultura orale marchigiana.

"Tra i numerosi gruppi che, negli ultimi anni, hanno cercato di animare il secondo folk revival italianoquello marchigiano de La Macina occupa un posto a parte e (a mia conoscenza) unico. E ciò, non tanto e soltanto per la sua longevità, quanto per altre caratteristiche. E tre sopra le altre. In primo luogo il suo radicamento in un territorio, fisico e culturale, delimitato e preciso, cioè le Marche. Un radicamento che si realizza non soltanto nella scelta dello stile e del repertorio, ma anche nell'impegno ad operare attivamente, continuativamente, direi (ed è, secondo me, un complimento) umilmente entro il suo proprio spazio culturale e umano, a contatto con quelle comunità cui la musica che La Macina propone appartiene. Certo il gruppo guidato da Gastone Pietrucci ha acquisito un rilievo e una stima che vanno oltre i confini marchigiani, ma questa proiezione nazionale ed internazionale non ha preso il sopravvento sradicando La Macina dallo spazio entro il quale è nata e ha trovato ragione e materiale per realizzarsi musicalmente E questa vocazione locale ci propone la seconda caratteristica del lavoro de La Macina: inglobare nel proprio manifestarsi, rispettandoli, cantori e musicisti della tradizione. Porsi, cioè, a confronto con quanti alla tradizione appartengono e la possiedono. E ciò a differenza di altri gruppi che, anche quando citano la fonte delle loro esecuzioni, per attestarne l'autenticità non ci consentono mai di sentire il suono o la voce di questi testimoni resi muti. Vi è poi la terza caratteristica de La Macina, connessa alle altre due: essersi fatta promotrice di vive iniziative nelle quali protagonisti sono i cantori e musicisti tradizionali e di manifestazioni che hanno concretamente contribuito a rivitalizzare, in contesti non impropri, scadenze rituali che così hanno trovato ragione di conservarsi nonostante le trasformazioni economiche, sociali e culturali che hanno modificato la vita delle Marche"
                             (Roberto Leydi, dalla prefazione al disco de La Macina, Je se vedea le porte dell'affanno, 1998)

" C'è un folclore museale e c'è invece un folclore attivo, per così dire militante, capace di collegare passato e presente tramite uno choc o un cortocircuito che li rinnova vicendevolmente. Il lavoro de La Macina mira al presente e in particolare a questo presente plastificato e perfettamente omologato, per aprirvi dei varchi, degli istanti di equilibrio e pienezza imprevedibile, traghettandoli a fatica coi suoni e le parole di una civiltà (quella rurale e artigianale, della Marca chiusa e profonda) che altrimenti sembrerebbe persa per sempre".
       ( Massimo Raffaeli, Per il compleanno de La Macina, dalla prefazione al disco Silenzio, canta La Macina!, 1999)

"Cos'è il gruppo La Macina? Un collettivo di indagine etnomusicologica che tiene al proprio rigore sia nel senso della ricerca sia in quello dell'esecuzione. La ricerca viene condotta nelle Marche (principalmente nell'area anconetana). Per quel che riguarda l'esecuzione, il gruppo si attiene, sin dall'uso degli strumenti, per non parlare ovviamente della voce, alle modalità espressive delle loro origini. Chi assisterà ai loro concerti, capirà da sé il discorso de La Macina: per quel che dicono cantando, per come lo cantano, per l'espressività estrema del gruppo, che e riuscito ad attingere linfa dalla più profonde radici della nostra terra, facendo proprie le modalità ed i riti della civiltà contadina, che sicuramente divulgano con esemplare rispetto ed amore"    (Gilberto Severini, Corriere Adriatico, 30,V, 1977 e 1, IX, 1978)

"Forse in questo darsi completamente, senza riserve, alla  melodiosità del canto, alla musicalità istintiva, al conservare uno stile che hanno ritrovato innato in se stessi e che riproducono con tanta facilità e allo stesso tempo con tanto rigore (ma rigore non ostentato) sta il miracolo che rende questo gruppo uno dei più vitali ed accattivanti di oggi".
                 (Giovanna Marini, dalla prefazione al disco de La Macina, Io me ne vojo andà pel mondo sperso, 1984)

"La Macina, la migliore espressione di ricerca e canto popolare delle Marche, una delle formazioni più importanti, qualificate e rigorose di tutto il panorama folk internazionale"
                                                                                           ( Dino D'Arcangelo, la Repubblica, 10 Settembre, 1998)
Discografia 
1982- Vene il sabado e vene il venere, Madau-MD07, lp-mc- (ristampato da Felmay,  cd, 1999)       *  Premio della 
                                                                                                             Critica Discografica Italiana 1982                
1984- Io me ne vojo andà pel mondo sperso, Madau-MD015, lp-mc
1986- C'era una volta Caterina nerina baffina de'la pimpirimpina,  Madau-MD019, lp-mc
1988- Marinaio che vai per acqua,  Nar-Ricordi-FLL500, lp-mc
1990- Gruppo "Filandare" di Jesi, Io vado allà filandra (a cura),  MCM-Records-050-W5, lp
1993-  Angelo che me l'hai ferito 'l core, MCM-Records-050-W6, lp-mc-cd
1994-  Canti rituali di questua della tradizione orale marchigiana (a cura), MCM-Records-050-W7,lp-mc-cd  
1998-  Je se vedea le porte dell'affanno, MCM-Records-050-W8, mc-cd
1999-  Silenzio, canta La Macina!, MCM-Records-050-W9, cd
2002 - Marche - La Macina, Red Edizioni, Collana MPI003, cd
2003 - Gastone Pietrucci- La Macina, Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto  (Vol. I) ,  Storie di Note,                                                                                                                                                                                                  
                con la partecipazione di: Rossana Casale, Giovanna Marini, Marino e Sandro Severini Riccardo Tesi     -        SND024,cd
2004  - Macina-Gang, Nel tempo ed oltre, cantando, Storie di Note, SDN033
2006 - Gastone Pietrucci- La Macina, Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto  (Vol.II)                                                                                                                                                                                                   
               con la partecipazione di: Moni Ovadia, Giovanna Marini, Marino e Sandro Severini (Gang), Federico Mondelci        
Storie di Note SND050.cd.
Compilation
1997 - Atlante di Musica Tradizionale-Italia 2,  (Convegno notturno), Robi Droli-RDC 5042 cd
2000 -  Just Married, (La cena della sposa),  Il Pontesonoro - EDT,WM012
 2000  -  Ninnanni, (Ninna nanna del venerdì santo), EDT,WM016
2001  - Mucchio Extra, (Gang+Macina, Iside/Cecilia), allegato Rivista Mucchio Extra, N.1
 2001  -  cantarPasqua (Angelo che me l'hai ferito 'l core), EDIT, S02 2001
2002  -  Tribù Italiche- Marche  (Macina+Gang, Sesto San Giovanni/ La filanda è 'na galera/ 
                                                                                             E' ffinidi i bozzi boni), EDT, WM022
2002  -  Canti e suoni d'Italia, Convegno internazionale sulla musica popolare-Ponte Caffaro, 2002 (Angelo che me
              l'hai ferito 'l core/Bella sei nada femmina/ La va giù la va giù pe' sse contrade)
2003  -  Il mare di lato- Ciuma Salvi & Tombesi Trio,  (Saltarello), CD 01A14
2003  - Folk geneticamente Modificato, Musiche e musicisti della moderna tradizione nell'Italia dei McDonald's,
                                                                                                                                  (Bella sei nada femmina)
2004 - MantovaMusicaFestival, MacinaGang, (Sesto San Giovanni), UPR-EDEL
2004 - Polyetnik Muzak, Memorabilia (La leggenda del Sasso del Diavolo), PHM040421P
2004 - Oloferne, Le parole del vento (Giovanottino dal cappel de paja/E me s'è ffatto lo core turchino) Medici 1224
2005 - Seguendo Virgilio-dentro e fuori il Quartetto Cetra-AAVV- Macina-Gang, E' lunga la strada-  I Dischi                                                                                            
                                                                                                                            del  Club Tenco/Ala Bianca Records 80 128553931-2
2006 -Massimo Liberatori, Deragliamenti, (Tributo a De Andrè e Brassens - All'Asinara)
2006 - Gang, Il seme e la speranza, (Canti di lavoro), Cia, Segni e Suoni

Bibliografia
Gastone Pietrucci, Letteratura tradizionale orale marchigiana e spoletina, Urbino 1977-78 (tesi di laurea inedita)
Gastone Pietrucci, Cultura Popolare Marchigiana, Jesi, 1985
 Il Gruppo  La Macina, fondato nel 1968 da Gastone Pietrucci, è attualmente così composto:

 Gastone PIETRUCCI,   voce,  triangolo, tamburo,"segone"
 con
 Adriano TABORRO       -    chitarra, mandolino, violino, voce  (direttore musicale)
 Marco GIGLI                  -    chitarra, cembalo, voce
 Michele LELLI                -    percussioni, voce
 Roberto PICCHIO          -    fisarmonica, voce
Giorgio CELLINESE      -    coordinatore

E-mail: lamacina@libero.it   / www.macina.net

 

Pubblicato il: 16/08/2006

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