Conferenza dei capigruppo. Su Università

ORVIETO - "Si vuole tenere Orvieto in una situazione di incertezza, rendendo precari i progetti fondamentali che le istituzioni elaborano e su cui investono sia in termini economici che di forze umane e di possibili prospettive".
Il duro atto d'accusa esce dalla conferenza dei capigruppo del Comune riunitasi venerdì scorso attorno all'emergenza università.
Nel documento approvato nell'incontro, l'intenzione del rettore Bistoni di non attivare, per 2006-2007, il corso di Ingegneria decentrato sulla Rupe dal 1998 - intenzione che ha scatenato in città, ma anche in ambienti universitari, una forte mobilitazione - è definita "del tutto ingiustificata e inaccettabile". "La posizione si inserisce in un quadro di incertezze più ampio - insistono dal Comune - sul ruolo che Orvieto può e deve svolgere nella Provincia e nella Regione". La conferenza ha chiesto quindi una seduta straordinaria del Consiglio comunale che veda la presenza anche del Csco, dei sindaci del comprensorio, di Provincia e Regione, dei parlamentari umbri, nonché del rettore Bistoni.

Ad incoraggiare la battaglia dell'amministrazione, anche il neodeputato, Capotosti (Udeur) convinto che "l'Umbria e Orvieto" non debba rinunciare ma anzi abbia "bisogno di una facoltà di Architettura" (l'attivazione del corso a partire da quest'anno, in collaborazione con "La Sapienza" sarebbe la ragione scatenate del no del rettore perugino al rinnovo della convenzione per Ingegneria).

"Conferire basi certe all'insediamento universitario di Orvieto, attraverso la via del dialogo" è l'obiettivo, intanto, che si pone il Consiglio di amministrazione del Csco che, fa sapere, si riunirà presto anch'esso in seduta straordinaria.