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I dati danno il turismo orvietano in aumento. Ma gli operatori si lamentano

Il morale degli operatori turistici dell'Orvietano non corrisponde ai numeri diffusi sull'andamento dei primi sei mesi dell'anno

ORVIETO - Agriturismi pieni, almeno per Ferragosto, alberghi "snobbati" e tanti turisti - soprattutto italiani - di passaggio.  Più che soddisfacente, nel complesso, il flusso turistico estivo sulla Rupe che, nel mese di agosto, sembra avviato a confermare i dati in crescita registrati tra giugno e luglio.  Le prime elaborazioni degli Iat di Terni relative al mese di giugno nell'Orvietano, parlano, infatti, di un aumento del 12% di presenze e del 6% di arrivi, un trend che viene confermato anche per le proiezioni del mese di luglio.  Agosto, intanto, come da tradizione, sta facendo la gioia degli agriturismi con prenotazioni che arrivano anche a quindici giorni: "Gli italiani la fanno da padrone" conferma il titolare dell'agriturismo "La Rocca".  

Anche se c'è chi osserva, tuttavia, una certa contrazione del periodo di soggiorno rispetto al passato.  "Non ci lamentiamo - dicono al Poggio della Volara - ma i periodi di permanenza sono più brevi rispetto agli anni scorsi".   "Due tre anni sarebbe stato impensabile, in questo periodo, avere ancora disponibilità di camere" dice anche Luigi Barberani, titolare dell'omonimo agriturismo. 

Pollice verso, invece, per Federalberghi che, con un'occupazione delle camere che arriva intorno al 30%, beneficia soltanto marginalmente degli arrivi in città.  Agriturismi a parte, per il presidente Giuliano Portarena "il flusso che si nota sulla Rupe in questi giorni è soprattutto di passaggio".  

Orvieto, intanto, secondo i dati divulgati in questi giorni a livello provinciale, può vantare il risultato migliore del Ternano per il periodo di Pasqua (con un +1,4% di arrivi e il 13,5% in più di presenze).  Ma il vero boom è stato registrato durante il ponte del Primo maggio con il 76,5% di arrivi e il 68,1% in più di presenze.

Pubblicato il: 09/08/2006

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