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Strepitosa Noa

Due ore di emozione pura, grazia, calore, magia, sono state quelle che Noa ha regalato al pubblico del Mancinelli. Ma quello che appartiene a Noa è qualcosa di più di un indiscusso talento e di una grande voce, è la capacità di entrarti dentro

Società

di Maria Flavia Timperi

Una voce che incanta, limpida, profonda, vibrante, dolce e potente ha emozionato il pubblico del Mancinelli martedì 15 aprile.
Uno spettacolo straordinario ha entusiasmato quanti sono stati rapiti dalle note di Noa, giovane cantautrice israeliana dalle strepitose doti vocali.
Ma quello che appartiene a Noa è qualcosa di più di un indiscusso talento e di una grande voce, è la capacità di entrarti dentro, sotto la pelle, e di puntare dritto al cuore, la capacità di conquistarti con la sua profonda dolcezza, la sua incredibile vitalità e la sua grande umanità, la capacità di trascinarti in un viaggio magico, intimo, evocativo, la capacità di infondere un vigoroso soffio di ottimismo, di fiducia, di positività, di gioia, di grazia e di bellezza con un sottofondo di malinconia e di incertezza, la capacità di lasciarti i brividi addosso.
Noa ha presentato al Mancinelli il suo ultimo album "Now" in cui si legge, innanzi tutto, la presenza fondamentale di Ayehli, il bambino che la trentatreenne cantante israeliana di origine yemenita ha dato alla luce il 21 marzo dello scorso anno, primo giorno di primavera, e che porta in dote un nome tanto aereo quanto visionario preso in prestito dalla lingua Cherokee, che significa "la mia altra ala".
Ayelhi è ovunque in quest'album, nei suoni, nei testi, in copertina, nelle immagini che scorrono sullo sfondo del palco, a testimoniare quanto la maternità abbia regalato a Noa la serenità per affrontare l'incertezza dei nostri tempi e l'ispirazione per questo delicato e convincente disco, scritto a quattro mani con il suo inseparabile amico e chitarrista Gil Dor.
Canta: "Now, there is light coming in through the crack in the door, Now, there is hope where I'd never expect it before, Now, there are so many things but there's nothing at all, Now, you are learning to stand I am learning to fall". Riflessioni di amore e di ottimismo ma anche piena consapevolezza delle debolezze, delle contraddizioni umane e dell'assurdità di questo mondo.
E ancora considerazioni sulla nascita della coscienza, sul potere delle parole, sulla forza del linguaggio tramite il quale "si riesce a creare il mondo, a capire il nostro universo e noi stessi", un inno al dialogo e al riconoscimento dell'altro da sé, e la speranza, il miglior luogo dove trovarsi per affrontare il presente.
La sincerità del suo slancio Noa l'ha comunicata durante il suo concerto con una gestualità e una voce che hanno il calore di un abbraccio, una grazia innocente e felina, un sorriso che è pieno di vita e di energia, con un repertorio che dal jazz a dal rock americano scivola verso melodie più orientali in cui lei si immerge danzando e accompagnandosi con percussioni e piccoli strumenti a fiato.
Ma con Noa "Not Only Achinoam", riempiono il palco validissimi musicisti e amici: oltre a Gil Dor, ci sono Adi Rennert alle tastiere, Hagar Ben-Ari al basso, Jean-Paul Zimbris ai drums, Zohar Fresco alle percussioni, un significativo intervento di Rita Marcotulli, fantastica compositrice e pianista che ha collaborato all'album.
E poi c'è Nicola Piovani che con lei ci regala "Beautiful that way", il brano della colonna sonora del film di Roberto Benigni "La vita è bella" dandoci la prova che canzoni come questa, interpretate da una voce così cristallina, sono realmente un dono.
Ed un autentico regalo è stato questo concerto, che sa di "Shalom", pace, un saluto ed un augurio che comunica un'idea della vita che esclude l'odio e il pregiudizio.




Pubblicato il: 16/04/2003

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