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Pale eoliche a Monte Piatto. ITalia nostra dice no

L'associazione interviene sull'ipotesi di parco eolico in località Monte Piatto, che sembra l'Amministrazione comunale stia valutando con grande interesse. Già Imbastoni aveva aperto le ostilità nei confronti dell'ipotesi

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Italia Nostra interviene sull'ipotesi di parco eolico in località Monte Piatto, che sembra l'Amministrazione comunale stia valutando con grande interesse.

Scrive Italia Nostra: "Abbiamo appreso dalla stampa locale e dal dibattito intervenuto che è stata formalizzata all'Amministrazione comunale una richiesta per l'istallazione di 4 macchine eoliche sulla sommità del Monte Piatto, nei pressi della località Sette Frati.

Italia Nostra, anche a livello nazionale, ha manifestato una serie di perplessità sulla ipotesi "eolico" nel nostro Paese, fondate sulla particolarità e valore del patrimonio paesaggistico. Non si tratta sostanzialmente di una pregiudiziale in astratto sulla tecnologia e sul mezzo, quanto sulla opportunità di valutare caso per caso la opportunità di un intervento in rapporto al valore e alla morfologia del luogo.

La richiesta prevede la realizzazione di 4 aerogeneratori  che raggiungono l'altezza di circa m. 100 e supportano una elica formata da tre pale della lunghezza di m. 35 ciascuna. Si tratta di dimensioni come si vede ragguardevoli, con strutture peraltro inquietanti per il loro movimento.

 Fermo restando che potrà risultare opportuno esaminare nel dettaglio il progetto presentato per valutarne gli obiettivi, le soluzioni e la rispondenza con le norme vigenti e con le disposizioni tecniche regionali, vogliamo esprimere in linea pregiudiziale la nostra opinione:
l'ambito territoriale prescelto è al centro di un sistema territoriale e paesaggistico di grande valore, tra le città di Orvieto, Todi e la valle Umbra. Le macchine che verranno istallate saranno visibili da queste località che rappresentano una eccellenza, o almeno una ipotesi di eccellenza in ambito non solo locale. In estrema sintesi vogliamo mettere in evidenza che il sistema della pianura umbra ha subito negli ultimi decenni un pesante e disordinato sviluppo urbano, tanto da apparire in gran parte compromesso per un paesaggio agrario ormai scomparso, quello della pianura fertile e ordinata. La pianura è praticamente giocata: questo tipo di interventi inaugura un nuovo fronte nella aggressione alla collina e all'alta collina, che conservano ancora un pregio ambientale e paesaggistico.

Oltre che in rapporto alle raccomandazioni dei protocolli internazionali fino a Kyoto, che richiamano alla opportunità dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, l'intervento appare assolutamente remunerativo per il proponente, mentre appare, nel concreto, irrilevante l'interesse materiale che ne può ricavare la comunità locale che viene a patire un danno rilevante sotto il profilo ambientale e paesaggistico del tutto trascurato;
in termini poi dei benefici anche sotto il profilo della utilizzazione delle fonti rinnovabili, la soluzione offerta (in termini di risparmio energetico) dall'eolico è trascurabile rispetto a politiche che puntino al potenziamento delle soluzioni puntuali e "domestiche" che nel nostro Paese sono assolutamente e inspiegabilmente inconsuete e non praticate;
l'area di intervento fa parte dell'ambito dello Stina; il fabbricato di Sette Frati è stato ristrutturato per essere destinato a centro di educazione ambientale con finanziamento pubblico, con particolare interesse per gli aspetti naturalistici e l'avifauna, che notoriamente è pesantemente danneggiata da questo tipo di interventi;
sono in attuazione programmi e progetti da parte di enti pubblici come Comuni e Comunità Montana e di privati investitori per la valorizzazione ambientale e turistica di qualità del territorio che sono incompatibili con questo programma.
Pertanto Italia Nostra non può che confermare la propria contrarietà a questo progetto, con riserva di esprimere eventualmente un parere ancora più circostanziato sulla base di un esame approfondito del progetto stesso. Appare peraltro immediatamente contrastante la proposta con numerosi punti dell'allegato alla delibera regionale 729/2005, e segnatamente  il punto 1.1, 2.1, 2.2.
Questa associazione invita le amministrazioni e lo Stato ad un maggiore impegno per il sostegno alla diffusione massima di tutte quelle pratiche e soluzioni "domestiche", compreso l'eolico con riconoscimento a scalare dell'energia immessa nella rete Enel, soluzioni che possono effettivamente determinare un risparmio determinante sia sotto il profilo del contenimento delle emissioni, come dei risparmi che ne possono derivare per l'economia nazionale e familiare.

Pubblicato il: 07/08/2006

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