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Il problema delle traversine cancerogene esiste e fa afforntato

E' il commento del senatore Francesco Ferrante sulla vasta operazione, denominata "Creosoto", che ha condotto alla denuncia di 15 persone, tra cui due orvietani

ORVIETO - "Questa operazione dimostra ancora una volta che il problema esiste anche per la Regione Umbria e che va affrontato. E' il commento del senatore Francesco Ferrante sulla vasta operazione, denominata "Creosoto", che, con 15 persone denunciate (tra cui due orvietani) per traffico e gestione illecita di rifiuti, peculato e falso, ha stroncato, venerdì scorso, un mercato illecito di traversine ferroviarie. Proprio venerdì sul lago Trasimeno, in occasione della Goletta dei laghi di Legambiente e a margine della vasta operazione, il senatore Ferrante ha anche sottolineato come "si renda sempre più necessaria la messa a punto, da parte della Regione, di un piano per una corretta gestione dei rifiuti, colpevolmente abbandonato". I provvedimenti della magistratura emessi dal gip del tribunale di Orvieto, Forlani, su richiesta del pm Giusti, dispongono anche 5 obblighi di dimora nel comune di residenza e 4 delle persone deferite all'autorità giudiziaria sono dipendenti di Rfi, funzionari e tecnici di medio livello, in servizio in stazioni delle province di Viterbo, Terni e Firenze. L'operazione 'Creosoto' (dal nome dell'olio tossico usato per trattare le traversine) è il frutto di un'indagine che il Noe di Perugia aveva avviato nel febbraio 2005, dopo la comparsa su una rivista locale di alcuni annunci economici per la vendita di traversine. Annunci che avevano portato ad una raffica di sequestri tra l'Orvietano, il Viterbese e la Toscana. Le traverse infatti, trattate con sostanze cancerogene costituiscono rifiuti speciali pericolosi che richiedono speciali procedure di smaltimento. Dall'indagine, però, è emerso che parte di queste traverse, che le Ferrovie sostituivano con quelle più moderne, invece che essere trasferite in Svizzera dove dovevano essere smaltite, con la complicità di funzionari e tecnici in servizio nelle stazioni delle tratte di Firenze, Orvieto, Viterbo ed Orte, venivano vendute, al prezzo di 5-7 euro ciascuna, ad aziende agricole ed imprese edili.

 

Pubblicato il: 06/08/2006

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