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Lotta dura senza paura. Conticelli e Cortoni all'attacco del Piano regolatore

Interrogazione su piani attuativi, presi per il "verso" del valore culturale degli immobili presenti. E "denuncia" alla Soprintendenza

foto di copertina

Lotta dura senza paura. E' lo slogan che siintetizza le azioni di Conticelli e Cortoni contro l'allargamento delle zone edificabili ad Orvieto e le scelte cdel Piano regolatore.
Ora è coinvolta anche la Soprintendenza ai Beni ciulturali.
Seguono i documenti originali prodotti dai due consiglieri di Altra Città, l'interrogazione al Comune e la "denuncia " alla Soprintendenza


Al Sindaco
SEDE

OGGETTO: Attuazione zona B "Albergo La Nona" e mancata tutela del mulino - Interrogazione.

Abbiamo più volte criticato la "disurbanistica" comunale, per le previsioni del PRG e per la programmazione dei vari interventi attuativi, che hanno recentemente subito una ingiustificata accelerazione con lo sblocco di numerose zone C (aree di nuove espansioni).
Al riguardo abbiamo sottolineato la gravità di tali decisioni anche per essere state assunte senza conoscere l'entità degli interventi nel frattempo realizzati, con particolare riferimento alla attuazione di zone B (zone di completamento ad attuazione diretta), che hanno provocato nel primo quinquennio di attuazione del nuovo PRG una vera e propria "grandinata" di nuove abitazioni, spesso in aree delicate (zone esondabili, zone archelogiche, zone verdi, ecc.).
Il "maltempo edilizio" continua ed ora, dopo i regolari permessi di costruire, sta per essere attuata una nuova zone B in loc. Albergo La Nona, la cui attuazione comporterà la demolizione ed eliminazione dell'omonimo storico mulino, sebbene sia stato a suo tempo inserito nell'elenco dei beni culturali e la Regione Umbria abbia adottato provvedimenti proprio per la tutela e valorizzazione dei mulini storici in ambito regionale.
Al suo posto sorgeranno tre edifici rispettivamente con 12, 7 e 14 appartamenti, per un totale di 33 nuove abitazioni, compressi (non compresi) tra la latteria di Sferracavallo ed il fosso Albergo La Nona, su una superficie di circa 7.000 metri per un totale di quasi 11.000 metri cubi.
La presente interpellanza per conoscere:
- i motivi per cui l'Amministrazione Comunale, che in altre occasioni si era adoperata per sospendere l'efficacia del PRG.o, non abbia valutato l'adozione di provvedimenti analoghi per il caso in questione, vista l'eccessiva estensione e la infelice ubicazione dell'area B, nonché la presenza di beni culturali da tutelare;
- il parere della Soprintendenza ai BB.AA. in merito alla eliminazione dello storico mulino;
- se non ritiene opportuno promuovere un'analisi circa gli effetti determinati dalla prima fase di attuazione del PRG, in termini di metri cubi e nuove abitazioni realizzate;
- se non ritiene opportuno approfondire la lettura del PRG al fine di prevenire ulteriori attuazioni di previsioni urbanistiche abnormi e ingiustificate, con danno al territorio e disagio alla comunità che vi abita.
Rimaniamo in attesa di risposta da fornire in Consiglio Comunale.
Distinti saluti
Orvieto, 29 luglio 2006

Maurizio Conticelli
Fabrizio Cortoni

 


Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici Il Paesaggio, il Patrimonio storico Artistico e Demoetnoantropologico dell'Umbria - PERUGIA
All'Assessorato Regionale all'Urbanistica - PERUGIA
All'Assessorato Provinciale all'Urbanistica - TERNI
Alla Associazione Italia Nostra - ORVIETO
p.c.
Al Sindaco -  ORVIETO

OGGETTO: Mancata tutela dei beni culturali e del patrimonio edilizio rurale. 

Il PRG del Comune di Orvieto, approvato nel 2000, si è caratterizzato per l'impatto eccessivo delle nuove previsioni, sino ad aggredire le pendici della Rupe, le zone di interesse archeologico, le aree esondabili e le zone di pregio agricolo e paesaggistico.
La nuova Amministrazione, che pure avrebbe avuto la possibilità di attenuare il disagio per l'attuazione di previsioni discutibili, ha invece proseguito nello sfascio del territorio, sbloccando numerose zone C senza conoscere l'entità delle rilevanti zone B già attuate ed in assenza di spinte demografiche, per di più senza prevedere interventi di riuso del centro storico destinato così ad una progressiva musealizzazione.
Gli argomenti suddetti sono stati più volte evidenziati dal sottoscritto, ma non risultano immediatamente percepibili al cittadino, se non quando si allestiscono i cantieri di lavoro o quando gli strumenti attuativi giungono in Consiglio Comunale.
È il caso della attuazione di una zona B estesa 7.000 mq, nella frazione di Sferracavallo in loc. Fosso Albergo La Nona, ove lo storico mulino - uno dei più attivi dell'Orvietano - sarà cancellato da 11.000 metri cubi necessari a tre edifici con 33 appartamenti.
La loro realizzazione - ironia della sorte - potrebbe ora beneficiare di fondi regionali per la bioclimatica, quando proprio la stessa Regione Umbria ha recentemente legiferato in materia di tutela e valorizzazione dei mulini storici dell'Umbria.
Nello stesso momento una nuova zona C nei pressi del bivio di Camorena a Ciconia, denominata lottizzazione "Fanello"(nella foto), cancellerà una pregevole casa rurale, con originali nicchie lungo le pareti esterne, per lasciar posto ad una banale villettopoli, peraltro destinata ad esser ampliata su terreni circostanti.
La presente per segnalare due episodi, che sono sì poca cosa rispetto ai guasti strutturali del PRG, ma che contribuiscono ad alimentare la disapprovazione nei confronti della politica urbanistica del Comune di Orvieto.
Confidando nell'interessamento di Codesti Enti, anche per evitare ulteriori analoghi episodi, si porgono distinti saluti.

Pubblicato il: 02/08/2006

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