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Orvieto. Meno macchine nel centro storico, meno permessi, più sicurezza

Approvata la quarta fase di Mobilità alternativa . L'attuazione del Piano richiederà almeno tre anni

Approvata la quarta fase di Mobilità alternativa. Il Consiglio comunale, ieri mattina, ha varato l'atto di indirizzo attraverso cui saranno successivamente prodotte dettagliate azioni amministrative.

"Il tema-ha esordito il sindaco nella presentazione del documento- è competenza della Giunta, ma ci è sembrato giusto parteciparlo nella forma più larga possibile e quindi coinvolgere il Consiglio.

Il fine perseguito dal Piano e dai successivi provvedimenti è migliorare qualità della vita, l' immagine e di conseguenza l'economia della città".

I mezzi, si legge nel documento sottoposto all'approvazione, sono la "realizzazione di un nuovo sistema informatico per il controllo degli accessi nel centro storico", la diminuzione dei permessi per le zone a traffico limitato, la regolamentazione del carico e scarico merci, azioni specifiche zona per zona per moderare il traffico, un nuovo ed adeguato arredo urbano e sistema di segnaletica.

I sistemi di controllo di accesso su Corso Cavour saranno posti "uno in corrispondenza dell'ingresso su piazza Cahen, uno nell'intersezione all'altezza del teatro Mancinelli, uno in corrispondenza di Piazza della Repubblica.

Durante il dibattito c'è stata una sostanziale adesione al Piano, seppure con accenti diversi.

Conticelli è intervenuto con "effetti speciali" ed ha proiettato foto che denunciano il disagio della città per l'aggressione delle auto, anche in aree particolarmente delicate come le scuole. Del piano ha stigmatizzato particolarmente la "timidezza", la mancanza della giusta spinta, l'eccessiva attenzione alle lobbies. 

Barbabella ha ricordato che in 20 anni il nostro Paese ha perduto il 50% del turismo straniero, perché è diminuita l'attrazione, la capacità complessiva di essere territorio e città piacevoli. Una città soffocata da auto non ha appeal, al di là dei monumenti, e quindi servono scelte oculate ma coraggiose. Il tema, secondo Barbabella, non è però soltanto il centro storico, ma tutte le strade e le via di accesso, Ciconia, Scalo, Sferracavallo. Senza una loro funzionalità non basta il controllo elettronico degli accessi ed ha ricordato che non si può pensare di bloccare le auto fuori della città senza adeguate strutture di ricezione delle auto, come un parcheggio pluripiano a servizio della stazione a valle della Fnicolare.

Morcella ha condiviso la filosofia del Piano ed ha auspicato una "razionalizzazione coraggiosa",

Imbastoni ha ricordato che senza azioni coerenti e credibili si corre il rischio di operare scelte che non hanno seguito. Secondo il consigliere di PRC bisogna limitare il numero dei permessi, che sono addirittura 6mila, di cui il 10% a persone non residenti, e garantire soltanto un accesso a famiglia.

Anche gli altri consiglieri intervenuti si sono trovati d'accordo nell'esigenza di liberare il centro storico dalla morsa del traffico e dal parcheggio selvaggio, pur consapevoli della difficoltà e del coraggio necessari, in quanto qualsiasi cambiamento si scontra con abitudini, bisogni individuali, esigenze di categorie che si opporranno alle novità ed anche soltanto al tentativo di far rispettare le regole già esistenti.

Il professor Filippi, estensore del Piano e consulente del Comune, ha ringraziato per il sostanziale accordo del Consiglio con le linee da lui indicate, linee "realistiche, che però bisognano di almeno tre anni per essere attuate".

Alla fine, astensione di Conticelli, Giardini e Zazzaretta, voto favorevole di maggioranza e di Morcella, di Forza Italia.

"Da domani- ha affermato il sindaco- gli uffici inizieranno a lavorare per calare gli indirizzi in azioni concrete e quindi raggiungere gli obiettivi della migliore vivibilità e della sicurezza dei cittadini".

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 29/07/2006

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