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Servono i mezzi per vivere al di sopra delle nostre possibilità

Alla riunione ds di ieri nessun accenno a cambiamenti al vertice. Mentre le "serve" continuano a parlare delle persone, è ora che i "signori" si concentrino sulle cose. Tra queste, le risorse che non ci sono...

foto di copertina

di Dante Freddi

Cui prodest? ma a chi serve? ma a chi serve cambiare un assessore e magari sostituirlo con una persona sconosciuta ai più, senza esperienza amministrativa e politica? Se lo chiedono gli orvietani, a cui ciclicamente raccontiamo, perché la notizia gira, che c'è un assessorato in bilico ed un personaggio nuovo a prendere il posto.
Da oltre un anno questa manfrina tiene banco, senza che si riesca ad arrivarne a capo, almeno per tranquillizzare finalmente chi persegue con tenacia questa successione e perché si passi a "cosa fare", piuttosto che a pensare "chi deve fare".
Escono fuori dal cappello di qualche diesse personaggi improbabili, assessori che durano un paio di giorni prima di essere impallinati. Persone dabbene, credo, ma che non convengono a nessuno. Mocio non ha assessori da cambiare, ed è logico che sia così, pena l'ammissione di un insuccesso della sua Giunta in uno dei rami. Non sfiducerà mai un suo collaboratore per motivi che non appartengono né a lui né alla sua Amministrazione.
La maggioranza fassiniana, o qualcuno in quell'area che spinge faticosamente, non ce la fa ad arrivare in fondo e la frustrazione aumenta nel tentativo. Gli assessori d'altra parte hanno raccomandato ai "compagni" di non addentrarsi in terreni pericolosi (ricordatre quel "hinc sunt leones"  apparso in un comunicato congiunto dei quattro assessori diesse qualche tempo fa?).

Ma ogni riunione, come quella di ieri sera, viene letta come opportunità per arrivare a dare la spallata. Poi non è così, le carte si rimischiano e siamo daccapo.

Ieri sera alla direzione dei diesse orvietani si è parlato di politica generale, dei problemi di Perugia e Terni, del partito democratico che verrà. Chi si era attrezzato per rintuzzare tentativi annunciati, ha tenuto la mazza dietro la schiena.   


Domani però qualche fantasista inventerà un nuovo nome e ricomincerà il tiro al piattello. Il volo è spesso  basso e il colpo facile. Costantino Pacioni, palombello esperto, invitato a svolazzare in quest'aria, è rimasto saldamente a terra, ha declinato l'invito e salvato le penne. 

Roberto Basili qualche giorno fa ci ha ricordato che "le serve parlano delle persone, mentre i signori parlano delle cose".
Parole sante.
Noi umili comunicatori dobbiamo registrare e raccontare anche delle persone che muovono le "cose", ma chi ha il potere e fa dovrebbe far tesoro delle citazioni "basiliane" e concentrarsi sui quei due o tre problemi che, incancreniti, uccideranno la città.
Per primo dobbiamo reperire le risorse che ci consentano di vivere al di sopra delle nostre possibilità, al di sopra della nostra dimensione di piccolo comune, perché altrimenti non ci sono sviluppo né servizi e tutte le discussioni sui progetti si riducono a squallide masturbazioni politichesi.

Ci vuole coraggio, capacità  e fantasia. 

Ce n'è abbastanza per farsi venire i capelli bianchi.

Senza riferimenti a quando c'era Lui.

 

Pubblicato il: 28/07/2006

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